Casa chiusa, ma costosa: tasse, bollette e spese che nessuno ti dice

Una casa vuota non fa rumore, ma il conto arriva lo stesso. Anche se nessuno ci abita, anche se le luci sono spente e le stanze silenziose, la proprietà continua a generare spese. Tra tasse, bollette, costi condominiali e obblighi meno visibili, l’idea che un immobile inutilizzato non pesi sul portafoglio è solo un’illusione.

Se hai una seconda casa o stai lasciando un appartamento chiuso, questo è il momento giusto per sapere cosa ti aspetta.

Ti sarà capitato almeno una volta di sentire qualcuno dire: “Tanto quella casa è vuota, non costa nulla”. Oppure l’hai pensato anche tu, convinto che senza inquilini o consumi, non ci sia da preoccuparsi.

Miniatura casa e chiavi tenute in mano
Casa chiusa, portafoglio aperto: tutti i costi nascosti delle abitazioni non abitate-trading.it

In realtà, il solo fatto di essere proprietari comporta responsabilità economiche ben precise. Nessun pulsante “pausa”, nessun risparmio garantito.

Se hai un appartamento che non usi, magari in attesa di tempi migliori o di un affittuario, ci sono comunque spese che non puoi ignorare. Alcune arrivano puntuali come un orologio svizzero, altre sono meno visibili ma altrettanto obbligatorie. E anche se vorresti solo dimenticarti dell’immobile per un po’, il fisco, il condominio e i fornitori di servizi non faranno lo stesso.

Le spese condominiali non fanno sconti alle case vuote

Uno degli errori più comuni è pensare che se un appartamento è inutilizzato, allora non sia necessario contribuire alle spese condominiali. Invece, secondo il Codice Civile, ogni proprietario è tenuto a partecipare ai costi delle parti comuni in base ai millesimi di proprietà, anche se non vive o non usa la casa.

Miniatura casa tenuta in mano
Le spese condominiali non fanno sconti alle case vuote-trading.it

Pulizia delle scale, illuminazione, ascensore, portineria, riscaldamento centralizzato: sono tutte voci che si pagano anche a porte chiuse. E non conta se non accendi mai i termosifoni: se l’impianto è centralizzato, paghi comunque la quota fissa per la manutenzione, a meno che l’edificio non sia dotato di contabilizzatori individuali.

Un’eventuale riduzione delle spese è possibile solo con l’accordo unanime dell’assemblea condominiale o se prevista nel regolamento contrattuale. E, come puoi immaginare, ottenere l’unanimità non è semplice.

Le tasse e i costi nascosti della proprietà silenziosa

Poi ci sono le tasse sulla casa. L’IMU è dovuta su tutte le seconde case, anche se sono vuote. Il calcolo si basa sul valore catastale e sull’aliquota comunale. La TARI, cioè la tassa rifiuti, è un’altra spesa che spesso non si riesce a evitare, perché molti Comuni la richiedono anche per immobili non abitati.

E non è finita. Anche le utenze domestiche possono presentare costi, anche senza consumi. Molti fornitori prevedono spese fisse per il solo mantenimento dell’attivazione. E c’è poi la polizza assicurativa, che, sebbene non obbligatoria, è spesso consigliata per proteggersi da danni a terzi o incidenti strutturali.

Alla fine, lasciare una casa vuota può costare quanto, se non più, che mantenerla abitata. Non ci sono soluzioni semplici, ma c’è un modo per non restare spiazzati: conoscere bene ogni voce di spesa, valutare con attenzione le agevolazioni comunali e tenere sempre alta l’attenzione. In fondo, una casa silenziosa può comunque parlare… soprattutto al tuo portafoglio.

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