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Cellulari e computer, cosa può farci la Guardia di Finanza: lo sapevate?

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Quando si parla di cellulari e computer è inevitabile pensare ai rischi per la sicurezza dei propri dati. Sono infatti tantissime le informazioni contenute, ritenute strettamente personali.

Cellulari e computer si prestano oggi molto bene anche ai controlli ai fini fiscali. Questi aumentano le deroghe in merito alla privacy della Guardia di Finanza contestualmente alla diffusione della tecnologia.

Dalle foto ai messaggi inviati, dalla cronologia delle pagine visitate sul web all’uso dei dati delle numerose applicazioni che chiedono il consenso per accedere a dati riservati. Tutta questa informazione è sempre più esposta ai controlli e i confronti in relazione ai redditi dichiarati e all’evasione fiscale.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha introdotto alcune novità all’interno della Legge delega. Queste prevedono la possibilità che siano messi in campo strumenti tecnologici e più invasivi e mirati per effettuare i controlli del Fisco. L’evasione fiscale ha modo di essere combattuta molto più efficacemente se affiancata al sistema di dati oggi in mano a società private. Tra queste per il momento gli istituti di credito per cui interventi legislativi offriranno la possibilità di accedere ai dati delle banche in maniera mirata.

Cellulari e computer e l’uso dell’intelligenza artificiale della Guardia di Finanza

Tale possibilità, dovrebbe prevedere l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale: si potrà, in questo caso, trovare eventuali incoerenze potenziando l’analisi di rischio di falsificazione della dichiarazione. Oltre a questo, l’obbiettivo è razionalizzare le sanzioni amministrative, garantendone la gradualità e proporzionalità rispetto alla gravità delle violazioni commesse. Gli efficientamenti puntano a favorire l’emersione degli imponibili, nonché la previsione delle soglie di reddito future individuando i meccanismi applicativi idonei a evitare comportamenti elusivi.

Per quanto riguarda smartphone computer e telefoni, per il momento la Guardia di finanza non può costringere un cittadino a farsi consegnare il device per visionare il contenuto. Per farlo deve prima procedere al sequestro preventivo che, a sua volta, ha bisogno del provvedimento di un giudice. Ciò significa anche che senza l’autorizzazione del proprietario, eccetto che nei casi giustificati da ragioni di pubblica sicurezza, è vietata la consultazione anche in modo indiretto.

Gli accertamenti ai fini fiscali affiancati dall’uso dell’intelligenza artificiale fanno il paio con le iniziative dell’Unione europea. In questo contesto il progetto di ricerca AIDA finanziato all’interno del programma Horizon 2020 si concluderà a settembre 2022. Entro la data sarà completato lo sviluppo di una piattaforma di analisi dei dati e un insieme di strumenti ad hoc per contrastare in modo efficace le attività criminali. L’intelligenza artificiale userà le informazioni messe a disposizione delle forze dell’ordine, incrociando quelli normalmente disponibili, o provenienti da videocamere, droni, monitoraggio online, secondo le norme sulla privacy presenti in ogni Paese.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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