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Centro destra pronto, ma secondo la stampa internazionale a vincere in Italia è l’estrema destra

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Il titolo del New York Times a commento del risultato elettorale è che la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni politiche sia una svolta per l’estrema destra dell’Europa intera.

Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni vince con quasi il 26% dei consensi. Al secondo posto si conferma il Pd di Enrico Letta, che rimane al 19,4%. A sorpresa in terza posizione del partito più votato il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, che si conferma il terzo partito italiano con il 16,5%.

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Con un’affluenza alle urne pari al 63,91%, queste elezioni e il nuovo governo si preannuncia nel segno dei record positivi e negativi di questo frangente storico. Il primo, dopo il minimo storico dell’affluenza al voto, il tonfo di consensi per la Lega di Matteo Salvini, che capitola ad appena l’8,5%.

È stata una campagna elettorale abbastanza aggressiva e accelerata considerando l’anomalia del periodo estivo e la necessità di compensare con la retorica l’assenza di temi a giustificazione delle differenze tra i partiti, dissoltasi negli ultimi due anni di governo.

La divergenza nel Centro destra nella vicinanza a Putin può ridisegnare le alleanze in Europa?

Il New York Times, ancora, mette in evidenza la natura dell’intera coalizione di centro destra, sottolineando l’inclinazione alla vicinanza politica con Putin. La divergenza nel modo di vedere la Russia potrebbe secondo il quotidiano americano, insieme allo scarso collante nella coalizione, rivelarsi fatale creando di fatto un governo destinato a una vita breve.

Un altro commento dalla stampa internazionale arriva dalla Cnn. Il media Usa coglie un punto centrale; sottolinea come, “nonostante la vittoria della Meloni sia un evento storico per l’Italia in quanto primo presidente del Consiglio donna, ciò non significa affatto che la sua politica sarà interessata a promuovere i diritti delle donne.

Fratelli d’Italia sembra aver voltato pagina nella sua visione e nella politica europea.  La coalizione di centro destra guidata da Giorgia Meloni ha una lunga storia di attacchi contro l’Unione europea, banchieri internazionali e gli immigrati. Non ci vuole molto a capire che i temi che avevano condotto la coalizione a raggiungere consensi clamorosi, nel 2019 la Lega di Salvini era vista addirittura al 39%, si siano ridimensionati a causa della necessità di provvedimenti su temi più impellenti.

Antieuropeismo e sovranismo i temi più distintivi che mancheranno al centro destra.

Tra tutti i temi dell’antieuropeismo il primo e più evidente a essere abbandonato è quello del sovranismo; in altre parole, la volontà di rimettere in discussione vincoli finanziari e debito rispetto a quanto imposto dall’Ue. L’idea di un ritorno della spesa pubblica e dell’interventismo statale fatica a essere conciliato oggi con l’idea di uno scostamento di bilancio.

Senza approvare alcuna misura promessa in questa campagna elettorale, il nuovo Governo dovrà infatti trovare entro il prossimo 31 dicembre almeno 40 miliardi di euro. L’intervento più urgente solo a dicembre costerà 5 miliardi di euro utili a contrastare gli effetti del caro energia. Altri 35 miliardi serviranno per consentire, attraverso la prossima legge di bilancio, che alcuni provvedimenti introdotti dal Governo Draghi non decadano con l’avvio del nuovo anno. Con un peso iniziale di 40 miliardi di euro in un contesto molto probabilmente recessivo il nuovo esecutivo dovrà agire in modo tutt’altro che originale rispetto a quanto già visto negli ultimi anni del Governo Draghi.

Le promesse elettorali annunciate in questi ultimi due mesi potranno rimanere tali; tra queste la drastica riduzione delle tasse, la riforma delle pensioni, il taglio del cuneo fiscale a cui dovranno essere anteposti gli ulteriori provvedimenti per ridurre in modo sostanziale i rincari che si abbatteranno su famiglie e imprese durante tutto l’anno.

Anche approvare in tempo la finanziaria 2023 non sarà facile: per legge il voto definitivo deve avvenire entro il 31 dicembre, altrimenti scatta l’esercizio provvisorio. Pertanto, i tempi a disposizione sono strettissimi e non sarà facile trovare le tutte le risorse per confermare anche per l’anno venturo molti provvedimenti introdotti dal governo Draghi. Tra quelle che sembrano indispensabili ci sono quasi 15 miliardi di euro per il rinnovo del caro energia e 8,5 miliardi per l’indicizzazione delle pensioni.

Giorgia Meloni contraria a ogni idea di scostamento di bilancio

La maggioranza del centrodestra si muove così, a parole, in piena concordanza con l’attuale governo uscente. Per Giorgia Meloni “Lo scostamento del pareggio di bilancio non è la soluzione. È un pozzo senza fondo, sono soldi che regaliamo alla speculazione.” Se questo, da un lato, induce all’ottimismo dall’altro evidenzia come sia molto difficile oggi creare delle vere alternative a una politica di sottomissione alla ratio economico finanziaria.

Ciò è emerso soprattutto durante la fase di appartenenza del centrodestra all’esecutivo di Mario Draghi. Assecondando una politica che li ha portati a una delle peggiori figuracce possibili in termini di rapporto con l’elettorato.

Giorgia Meloni si rifà alla retorica e battezza quello che sarà il suo governo; sarà quello che richiama il tempo della responsabilità, per mettere in evidenza ciò che unisce piuttosto che ciò che divide e governare la nazione a beneficio di tutti. I risultati della coalizione garantiscono alla Camera circa 230 seggi su 400. Così anche al Senato in cui avrà piena autonomia, non rimanendo al di sotto dei 115 circa su 200.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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