Pier Silvio Berlusconi conquista il primo posto tra i top manager italiani per reputazione online. È la prima volta che il mondo dei media batte finanza ed energia. A premiarlo sono ascolti, palinsesti e la strategia europea di Mfe.
Per anni, la vetta della classifica sull’autorevolezza digitale dei dirigenti d’impresa è stata terreno esclusivo di nomi della finanza, dell’energia o della moda. Stavolta però è un volto noto del settore televisivo a ribaltare le gerarchie. L’Osservatorio Top Manager Reputation, che monitora ogni mese la visibilità dei CEO italiani, ha incoronato Pier Silvio Berlusconi come manager con la reputazione online più alta del Paese.
Un risultato costruito nel tempo: ben 23 mesi consecutivi di leadership nel comparto media, durante i quali Berlusconi ha consolidato la propria immagine attraverso un progetto chiaro. Da un lato, il rilancio dei palinsesti Mediaset con programmi ad alto ascolto come Temptation Island e La Ruota della Fortuna; dall’altro, l’espansione strategica in Europa attraverso Mfe-MediaForEurope, con l’operazione sulla tedesca ProSiebenSat.1 come punto chiave.

La sua scalata è frutto di una visione industriale di lungo periodo, dove la popolarità editoriale è bilanciata da operazioni societarie internazionali. Ma la classifica aggiornata non si limita al primo posto: nomi come Descalzi (Eni), Messina (Intesa), Mazzoncini (A2A) e Orcel (UniCredit) completano una top 5 che fotografa i nuovi equilibri tra imprese italiane pubbliche e private.
Pier Silvio Berlusconi in vetta: ascolti, strategie e visibilità
Un cambiamento significativo ha interessato la classifica dell’Osservatorio Top Manager Reputation, che monitora ogni mese l’autorevolezza digitale dei principali amministratori delegati italiani. Per la prima volta dal 2020, in cima non c’è un rappresentante del settore finanziario, energetico o della moda, ma un protagonista del mondo media: Pier Silvio Berlusconi.
Secondo l’analisi pubblicata da fonti come Money.it e Primaonline, a favorire il sorpasso sono stati principalmente i palinsesti vincenti di Canale 5, la stabilità degli ascolti, le dichiarazioni pubbliche e i movimenti strategici di Mfe-MediaForEurope. Il gruppo ha rafforzato la propria posizione con un’offerta editoriale orientata al largo pubblico, ma attenta alla qualità dei contenuti, consolidando la presenza in Italia e spingendo verso l’espansione europea.
Un elemento chiave è stato il ruolo attivo di Mfe nell’operazione internazionale che ha portato a un rafforzamento della posizione su ProSiebenSat.1, colosso tedesco della TV commerciale. Questo tipo di operazioni ha garantito un’immagine solida del gruppo anche a livello continentale, in un contesto dove molte aziende italiane diventano preda di gruppi esteri.

Il successo di Mediaset, secondo le fonti, è frutto di una trasformazione che lo stesso Berlusconi definisce “evolutiva” e non “rivoluzionaria”. Il rilancio di programmi come La Ruota della Fortuna, Temptation Island e Sarabanda, insieme a scelte editoriali continue e coerenti, ha rafforzato la percezione di solidità e direzione strategica.
Classifica Top Manager: chi sale e chi scende
Alle spalle di Pier Silvio Berlusconi, il secondo posto è occupato da Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, che ha guadagnato tre posizioni. Le ragioni di questa scalata sono attribuibili a risultati concreti nella strategia dei cosiddetti “satelliti” energetici, all’accordo con BMW e a un contratto da 1,5 miliardi $ per lo sviluppo di un giacimento in Algeria.
Al terzo posto troviamo Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, che ha confermato il proprio ruolo centrale nel panorama bancario italiano con un piano d’investimenti da 10 miliardi € dedicati a occupazione, formazione e inclusione.
Segue al quarto posto Renato Mazzoncini, AD di A2A, salito di due posizioni grazie a iniziative nel welfare aziendale e all’inaugurazione del primo datacenter italiano raffreddato a liquido, una novità tecnologica che ha avuto grande risonanza mediatica.
Chiude la top 5 Andrea Orcel, alla guida di UniCredit, in leggero calo rispetto ai mesi precedenti. Il manager resta comunque tra i profili più citati online grazie alle continue operazioni del gruppo nel comparto bancario europeo.
La fotografia mensile offerta dall’Osservatorio mostra come la reputazione digitale sia oggi un indicatore sempre più influente nel valutare il posizionamento dei manager italiani. Visibilità, coerenza di comunicazione e risultati aziendali restano i tre pilastri su cui si fonda il ranking.