È l’Agenzia delle Entrate a fornire le dovute risposte per capire come calcolare la TARI, non ci si può sbagliare.
Non è sempre facile calcolare la TARI, perché a volte in base a come viene posto il conteggio, non c’è sempre assoluta precisione nella metratura calpestabile. Questa è importante, serve al fine di pagare la tassa. Infatti, bisogna capire come le zone identificate al Catasto, vengono moltiplicate in base al coefficiente, a sua volta diverso per destinazione d’uso.
L’ADE risponde, e risolve la questione. Si considera l’intera superficie calpestabile dell’immobile per calcolare la TARI, aggiungendovi le pertinenze e le zone esterne, ma con percentuali specifiche in relazione alle regole vigenti.
Intervengono anche le tariffe previste di Comuni, e da questi elementi si ottiene la quota fissa. Cioè quel coefficiente legato dalla composizione del nucleo familiare, i numeri di persone che ne fanno parte.
Il calcolo si conclude sommando per una sola volta anche la quota variabile, quindi non si aggiunge per ogni singola pertinenza.
Confermano questo diversi documenti, come l’interpello dell’Agenzia delle Entrate n. 306 del 2019, il quale stabilisce che la superficie delle unità immobiliari a destinazione ordinaria iscritte o iscrivibili nel Catasto Edilizio Urbano assoggettabile a TARI, è data da quella calpestabile dei locali e delle aree che producono rifiuti urbani e assimilati.
In sostanza, si sommano tutte le aree calpestabili, e anche il Dipartimento delle Finanze lo conferma alla circolare n. 1/2017. Propone esempi in base al meccanismo che gioca sulla parte fissa e variabile. Ma a dare indicazioni di percentuali è sempre l’ADE.
È l’Agenzia delle Entrate con la riposta n.306/2019 che fornisce ai contribuenti le informazioni necessarie a comprendere come calcolare la TARI. Gli ultimi aggiornamenti legati alla prassi spiegati in breve.
Si parla di percentuali nello specifico interpello posto dall’Agenzia delle Entrate nella risposta in questione, la numero 306. Nel conteggio rientra la superficie totale si è visto, quindi anche tutte quelle aree scoperte. Queste però non sono calcolate a prescindere e in maniera assolutistica, ma sempre facendo riferimento alla loro destinazione.
Questo è un elemento fondamentale che permette di comprendere come verrà posto in essere il calcolo.
Quindi, le percentuali da tenere in conto sono le seguenti. Per la superficie coperta c’è il 100%, mentre balconi e terrazze hanno il 30%. Seguono poi i vani accessori come cantine, garage e box auto con il 50%, ma solo se comunicano con l’abitazione. In caso contrario, si calcola un 25%.
In ogni caso, la superficie di vani accessori a servizio indiretto, ancora balconi, terrazze e tutte le aree scoperte ai fini TARI, non può eccedere il limite del 50%. Si conferma questa percentuale come limite applicabile.
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