Sembra un affare: un BTP a soli 60 euro che promette 100 nel 2051 e un rendimento netto annuo del 3,96%. Ma c’è un dettaglio che potrebbe ribaltare tutto. Un piccolo numero tecnico può trasformare un’opportunità in un rischio che non tutti sono disposti a correre. Comprendere bene il funzionamento di questi strumenti può fare la differenza tra un guadagno sicuro e una perdita inaspettata.
Immaginare di investire poco più di 60 euro oggi e riceverne 100 tra ventisei anni potrebbe far pensare a un’ottima occasione. Se a questo si aggiunge una cedola fissa dell’1,7% all’anno, il quadro diventa ancora più interessante. Si parla di un rendimento netto annuo vicino al 4%, difficile da trovare altrove con la stessa sicurezza teorica.
Ma quando si va oltre le apparenze, emerge un concetto spesso trascurato che può cambiare tutto: la duration modificata. È qui che molti rischiano di perdere soldi, anche tanti, se non sono preparati.
Il BTP Tf 1,7% 2051 è molto sensibile all’andamento dei tassi di interesse. Questo significa che il suo valore di mercato può oscillare pesantemente, anche in modo drammatico. Il motivo? Una duration modificata altissima: 18,54.
In termini pratici, questo valore indica quanto il prezzo del titolo reagisce a un cambiamento nei tassi. Se i tassi aumentano dell’1%, il prezzo del BTP può scendere del 18,5%. E se i tassi aumentano del 2%, la perdita può superare il 30%. Basta fare due conti: oggi il titolo vale circa 60,52 euro. Con un aumento dei tassi, può scendere tranquillamente sotto i 50 euro, persino toccare i 38 euro.
Questo significa che, se per qualsiasi motivo si è costretti a vendere prima della scadenza, l’investimento si trasforma in una perdita secca. Ed è una situazione non così remota, visti i rialzi registrati dalla BCE tra il 2022 e il 2023.
Chi non può permettersi di immobilizzare il capitale per 26 anni si espone a un rischio reale, anche se all’apparenza il titolo sembra sicuro.
Dall’altra parte, il vero vantaggio di questo titolo si manifesta solo alla scadenza. Chi riesce a tenere il BTP fino al 2051 riceverà i 100 euro pieni, a prescindere dalle oscillazioni di mercato lungo il cammino. Questo trasforma l’investimento iniziale in un rendimento interessante, grazie anche alla cedola fissa dell’1,7% all’anno.
Il meccanismo è semplice: si acquista a forte sconto e si viene rimborsati a valore pieno. In questo modo, si ottiene un rendimento netto che supera il 3,9% all’anno, secondo i calcoli ufficiali del MEF. Un’opportunità che può risultare molto utile per chi costruisce un piano di investimento di lungo periodo, magari in ottica pensionistica o di trasmissione patrimoniale.
Tuttavia, bisogna essere consapevoli del percorso. Non tutti riescono a reggere psicologicamente una perdita teorica del 30%, anche se solo temporanea. Senza contare che, per chi ha bisogno di liquidità imprevista, un investimento così rigido può rivelarsi un freno.
In definitiva, il BTP 2051 può essere una buona scelta solo per chi ha pazienza, stabilità economica e zero urgenze future. Per tutti gli altri, è meglio pensarci bene prima di lasciarsi attrarre da un rendimento che, se mal gestito, può trasformarsi in una perdita.
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