Il danno si paga in questo modo, ecco come l’inquilino ha avuto un sacco di soldi di risarcimento.
Ottenere un sacco di soldi di risarcimento è per l’inquilino di oggi una grossa fetta di risparmio, ma non solo. Si consolida una salvaguardia dei suoi diritti, perché quando la salute e l’incolumità vengono messe in pericolo, non si discute: queste le tutele.

Il conduttore ha dei diritti ben chiari e il condominio le sue responsabilità davanti l’alloggio insalubre che determina l’ottenimento di un sacco di soldi di risarcimento per l’inquilino.
Quando un alloggio è posto in condizioni insalubri, ad esempio si parla di gravi infiltrazioni d’acqua che compromettono salute e vivibilità, il conduttore ha diritto a chiedere il risarcimento per i danni subiti. La sentenza n. 837/2025 del Tribunale di Benevento, ha confermato questo indirizzo di principio, evidenziando come la lesione del diritto ad abitare una casa salubre sia una tutela che consegue direttamente dalla Costituzione.
È la base stessa della responsabilità risarcitoria anche senza un danno patrimoniale diretto. Nello specifico del caso, le infiltrazioni provenivano dal lastrico solare, un bene comune la cui custodia è di responsabilità del condominio. Da qui, la sentenza ha chiarito che la responsabilità in questione si fonda sull’art. n. 2051 del c.c..
Come ottenere il risarcimento?
Alloggio insalubre, ecco come l’inquilino ottiene soldi di risarcimento
Se l’inquilino vuole ottenere tanti soldi di risarcimento davanti alloggio insalubre deve comprovare il nesso di causalità tra il bene comune e il danno subito. In questo caso, si parla del lastrico solare inadeguatamente impermeabilizzato, come conferma la consulenza tecnica avanzata e le prove fotografiche. Ma ci sono dei limiti da considerare.

Non è sempre possibile, perché nonostante il conduttore sia legittimato a chiedere il risarcimento per la compromissione del suo diritto personale di godimento dell’immobile, questi non può chiedere direttamente al condominio l’esecuzione di lavori edilizi o il ripristino delle parti comuni.
La sentenza n. 8466/2020 della Cassazione ha posto un orientamento preciso, quello per cui le richieste spettano direttamente ed esclusivamente, al proprietario dell’immobile. Da qui, il conduttore può agire per ottenere un risarcimento per il disagio e i danni non patrimoniali subiti, ma non per imporre l’esecuzione dei lavori.
Quindi, il Tribunale di Benevento ha riconosciuto al conduttore un danno non patrimoniale, il quale va liquidato in via equitativa. Nella valutazione, il giudice ha considerato la gravità e la durata della situazione insalubre, e l’aggravante che le infiltrazioni erano nella camera da letto, una stanza fondamentale.
Tale decisione rafforza la centralità del diritto alla salute posto all’art. 32 della Costituzione e la sua importanza nei rapporti di locazione.