C’è chi ha smesso di guardare il cielo con leggerezza. Oggi basta un notiziario per far venire un nodo allo stomaco. Le tensioni aumentano, le parole “conflitto globale” tornano prepotenti e le immagini in arrivo dal Medio Oriente sembrano l’eco di qualcosa di molto più vicino di quanto si voglia ammettere.
Non è questione di allarmismo, ma di realismo: e se costruire un rifugio non fosse follia, ma buon senso? Per alcuni è già una scelta concreta, frutto di un malessere diffuso che non lascia spazio all’indifferenza.
Cosimo ha 46 anni, una famiglia e una vita apparentemente tranquilla. Ma da mesi si sente inquieto. Le notizie ora sull’attacco di Israele all’Iran, prima, i giochi di forza tra potenze nucleari, i toni sempre più accesi: tutto contribuisce a un senso costante di incertezza. Non è più solo una questione di geopolitica. È diventato qualcosa che riguarda, già da tempo, le sue notti insonni, i pensieri per i suoi figli, la sensazione che il mondo stia cambiando più in fretta del previsto.
Cosimo non si considera catastrofista. Non sta aspettando la fine del mondo. Ma ha iniziato a porsi una domanda semplice: e se un giorno non bastasse chiudere la porta di casa? Invece di vivere nella paura, ha deciso di agire. Ha iniziato a informarsi, osservando la sua cantina non più come un ripostiglio, ma come una potenziale salvezza. Per la prima volta ha valutato seriamente l’idea di costruire un rifugio antiatomico. E non è l’unico.
Un tempo considerata un’idea estrema, oggi la costruzione di un rifugio domestico è vista da molti come una scelta pragmatica. Le tensioni internazionali aumentano, le grandi potenze sono sempre più coinvolte nei conflitti regionali e le minacce si moltiplicano. Per persone come Cosimo, l’urgenza non è tanto nell’allarme, quanto nella volontà di sentirsi pronti. Il punto non è vivere nel terrore, ma evitare il panico quando sarà troppo tardi.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, realizzare un rifugio non richiede investimenti da capogiro. Con 3.000 o 4.000 euro, diluiti nel tempo, si può ottenere uno spazio protetto, adattando una cantina o rinforzando un garage. Cosimo ha iniziato risparmiando 150 euro al mese, tagliando piccole spese: abbonamenti inutilizzati, cene fuori, acquisti superflui. Con i primi risparmi già da aprte ha acquistato i materiali di base, cercando offerte e affidandosi al mercato dell’usato.
Anche imparare a fare da sé ha ridotto i costi. Ha studiato, chiesto consigli, seguito tutorial. Ogni competenza acquisita, dal montare una porta rinforzata al costruire un sistema di filtrazione dell’aria, ha aumentato la sua autonomia e fiducia. Più che costruire un rifugio, Cosimo ha costruito un senso di controllo, qualcosa che oggi sembra sempre più raro.
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