Hai mai visto un prezzo “saltare” su un grafico senza lasciare tracce nel mezzo? Quei vuoti non sono solo stranezze visive: nascondono messaggi che pochi sanno leggere.
Una teoria antica, nata dall’intuito di un leggendario trader giapponese, svela come certe sequenze possano anticipare grandi cambiamenti nei mercati. Ma non è magia. È un equilibrio tra tecnica, osservazione e una sorprendente simmetria che si ripete ancora oggi. Se ti affascinano i segnali nascosti tra le candele giapponesi, questo potrebbe cambiare il tuo modo di leggere un trend.

A volte i grafici sembrano raccontare una storia, ma in una lingua difficile da decifrare. Chi osserva superficialmente vede solo linee che salgono e scendono. Ma chi presta attenzione può notare qualcosa di più: dei veri e propri “buchi” nei prezzi. Non sono errori né coincidenze, ma squilibri forti tra domanda e offerta. Alcuni trader, seguendo un’antica teoria giapponese, leggono in questi salti delle tappe precise in un viaggio che ogni trend compie prima di esaurirsi. Questa teoria, pur risalendo a secoli fa, conserva un’efficacia sorprendente, e offre spunti ancora oggi validi per chi vuole leggere il mercato in modo più profondo.
I tre gap che anticipano un cambiamento
La teoria dei tre gap, o San Ku, nasce dall’esperienza di Munehisa Homma, considerato il pioniere dell’analisi tecnica giapponese. Secondo questa visione, i gap non sono casuali, ma segnali ben precisi. Il primo è il gap di fuga, che rompe una fase di stallo e dà il via a un nuovo trend.

È come un’esplosione: qualcosa si è sbloccato, e il mercato prende velocità. Poi arriva il gap di continuazione, che rafforza il movimento in atto, e si trova a metà del percorso. Di solito si trova a metà strada del trend e conferma che il mercato ha ancora energia.
Ma il più importante è l’ultimo: il gap di esaurimento. Spesso si presenta quando l’entusiasmo è al massimo, ma in realtà il trend sta perdendo forza. È il segnale che qualcosa sta cambiando. E chi lo sa leggere, può evitare errori costosi. Alcuni trader vanno oltre: misurano la distanza tra i primi due gap e ipotizzano che la stessa distanza si ripeterà tra il secondo e il terzo. È una previsione basata su simmetria e osservazione, non una regola fissa, ma funziona spesso abbastanza da meritare attenzione.
Una tecnica antica con valore moderno
La bellezza di questa teoria sta nella sua semplicità, ma anche nella profondità. È un invito a guardare il mercato con occhi nuovi. Quando compaiono tre gap in sequenza, molti analisti iniziano a considerare l’ipotesi di un’inversione. Non si tratta solo di chiudere le posizioni aperte, ma anche di valutare nuovi scenari. Naturalmente, è fondamentale usare anche altri strumenti di analisi tecnica, perché nessun segnale è infallibile. Quello che conta davvero è imparare a leggere tra le righe. Ogni movimento ha una logica, e ogni gap racconta qualcosa.