Condominio: attenzione ad usare WhatsApp: ecco cosa rischi

WhatsApp si utilizza in un certo modo, ecco come rispettare le regole del condominio.

Occhio all’utilizzo di WhatsApp, ci sono delle regole essenziali da rispettare per il condominio, molti nemmeno sanno che commettono dei gravi errori. Non è solo superficialità, bisogna essere sempre informati.

sfondo palazzo e mano con telefono con WhatsApp logo
Condominio: attenzione ad usare WhatsApp: ecco cosa rischi- Trading.it

Secondo il Tribunale di Monza alla sentenza n. 1734 del 12 giugno 2024, convocare l’assemblea condominiale per email o chat whatsapp, potrebbe renderla nulla. La legge parla chiaro, ma non ci sono solo divieti, ci si tutela così.

Per i giudici questa modalità di comunicazione potrebbe comportare l’annullamento delle delibere poste in assemblea, anche se solo uno dei destinatari non ha ricevuto correttamente la comunicazione.

Per non sbagliare l’amministratore non deve inviare avvisi di riunioni mediante email secondo la normativa, soprattutto tale comunicazione deve avvenire mediante strumenti che accertino la certezza di ricezione. Appunto, email non certificate, messaggi su WhatsApp o semplici Sms, non sono garanzia di ricezione a livello giuridico.

La legge richiede modalità con raccomandata e ricevuta di ritorno, PEC, fax o anche consegna a mano con firma per l’accettazione. Altre modalità sono da considerare non idonee al fine di garantire che i condomini siano stati messi a conoscenza dell’assemblea.

Ma cosa succede se un condomino non riceve l’avviso?

Regole del condominio, WhatsApp e mancato ricevimento di avviso, cosa cambia

Se un condomino non riceve l’avviso c’è un’eventualità che bisogna sempre tenere in considerazione al fine del rispetto delle regole di condominio. WhatsApp va utilizzato in maniera specifica, ecco cosa cambia, ma soprattutto cosa bisogna sapere.

telefono in mano con chat aperta
Regole del condominio, WhatsApp e mancato ricevimento di avviso, cosa cambia- Trading.it

Può succedere che se un condomino non riceve correttamente l’avviso di convocazione, la delibera può essere annullata. Questo è il principio fondamentale che traspare dalla pronuncia di Monza, infatti nel caso in esame un condominio non aveva partecipato all’assemblea perché non riuscito a leggere in tempo la sua casella di posta elettronica, quella in cui l’amministratore aveva inviato l’avviso.

Nonostante la comunicazione fosse stata avanzata anche da altri condomini, per comodità, l’uso di dell’email ordinaria non è stato ritenuto sufficiente a consolidare la certezza della ricezione. Di contro, il Tribunale ha accolto la richiesta di annullamento, ricordando che la normativa corrente non permette gestioni alternative.

Sono da considerarsi idonei esclusivamente i mezzi posti dalla legge. Onere di dimostrare che ciò sia stato fatto correttamente, è dell’amministratore, non del condominio. Affidarsi a WhatsApp è errato, o anche ad altre modalità non date dalla normativa. Davanti l’assenza di prova certa, la legge presume che la convocazione non sia avvenuta secondo norma, e le delibere approvate potrebbero essere invalidate.

Quindi, una convocazione non conforme diventa annullabile, e in base all’art. 66 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile, se anche solo uno degli aventi diritto non sia stato informato correttamente, l’intera delibera è a rischio. L’art. 1137 del c.c., afferma che le delibere possono essere impugnate da chi era assente o in disaccordo entro 30 giorni dalla comunicazione. Se si va oltre, la delibera non è più contestabile.

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