Importanti cambiamenti a partire da gennaio 2026 per quanto riguarda la Legge 104: scopriamoli insieme.
Dal 1° gennaio 2026 cambiano le agevolazioni per pazienti particolari e le novità restituiscono un po’ di serenità a chi sta male e ha bisogno di assistenza continua e puntuale.
Il congedo della Legge 104 è un periodo di assenza retribuita dal lavoro, fino a due anni, concesso ai lavoratori dipendenti per assistere un familiare affetto da disabilità grave. Durante il congedo, il lavoratore riceve un’indennità commisurata all’ultima retribuzione e beneficia della copertura contributiva ai fini pensionistici. Questo strumento permette di assistere il parente bisognoso senza perdere il posto di lavoro e contribuendo alla pensione. Il congedo viene concesso, in ordine, al coniuge, ai genitori, ai figli, e poi ad altri parenti e affini fino al terzo grado, nel caso in cui i genitori o il coniuge non siano più idonei ad assistere il familiare. È necessario che il lavoratore risieda nello stesso domicilio (o nello stesso stabile con lo stesso civico) della persona disabile da assistere. Ma è un beneficio anche per chi lavora.
Parliamo ora di lavoratrici e lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. I cambiamenti, validi dal 1° gennaio 2026, mirano ad assicurare il mantenimento del posto di lavoro e agevolare le richieste di permessi per visite mediche. Per accedere a questi benefici è necessario ottenere il riconoscimento della disabilità, in particolare con una percentuale di invalidità civile superiore al 33%. Fino a tale soglia non sono previsti vantaggi. La platea di beneficiari è comunque ampia, sono in molti gli italiani che superano il 33% di invalidità
Per la ottenere il congedo basterà avere la certificazione di malattia da parte del medico di medicina generale, o facendo richiesta al medico specialista che ha in cura il paziente.
I titolari di legge 104, con validità riconosciuta almeno al 74%, potranno godere di un periodo di congedo, continuativo o frazionato per un massimo di 24 mesi. Al termine del congedo, il lavoratore dipendente ha diritto, se possibile, all’accesso prioritario allo smartworking. Come prevede la legge 104, la richiesta può essere fatta per una propria necessità di un congedo forzato dal lavoro o per assistere un familiare. Per quanto riguarda i lavoratori autonomi con queste patologie.
L’aggiornamento dovrebbe velocizzare il processo della certificazione medica di queste malattie che avviene attraverso le procedure del Sistema tessera sanitaria relative al certificato elettronico di malattia. In aggiunta alle ore di permesso nella normativa vigente, si potranno aggiungere 10 ore di permesso retribuito all’anno. Questo diritto vale per visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche ma anche per cure mediche frequenti. Nel settore privato, l’indennità sarà anticipata dal datore di lavoro e recuperata in seguito tramite conguaglio contributivo.
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