È davvero il momento giusto per cambiare banca? Un semplice taglio della BCE ha spinto Francesco, persona comune ma attenta, a rivedere completamente la gestione dei suoi risparmi. Con qualche ricerca e zero spese, ha scoperto che il conto giusto può davvero fare la differenza. E quello che ha trovato potrebbe sorprenderti.
Quando Francesco ha sentito al telegiornale che la BCE aveva abbassato i tassi, all’inizio non ha dato peso alla notizia. Ma poi, nei giorni successivi, incuriosito, ha iniziato a guardarsi intorno.
Era da tempo che il suo conto corrente non rendeva nulla, e ora si parlava di offerte con tassi interessanti anche per chi, come lui, non voleva complicarsi la vita.
Così ha aperto il suo laptop, ha consultato qualche comparatore online e ha trovato un piccolo tesoro di informazioni. Nessuna consulenza, nessuna sponsorizzazione: solo un confronto semplice tra conti, pubblicamente accessibile. Quello che leggerai in questo articolo è un servizio informativo gratuito, non pubblicitario, nato da quell’esperienza concreta.
Il conto corrente è il punto di partenza per la gestione quotidiana del denaro. Serve per pagamenti, bonifici, prelievi. Ma oggi, alcune banche lo rendono anche uno strumento di rendimento. È il caso di BBVA, che propone un conto gratuito con interesse del 3,25% per sei mesi, oppure Trade Republic, con il 2,5% e cashback. Anche Crédit Agricole, Findomestic e Isybank (per under 35) offrono conti senza canone, ideali per un uso digitale e senza sorprese.
Francesco ha pensato: se i soldi restano comunque sul conto, perché non farli fruttare un minimo? Ma c’era di più.
Il conto deposito, invece, è pensato per far crescere i risparmi che non servono subito. Le opzioni senza vincoli, come Conto Arancio di ING (4% per 12 mesi), Scalable Capital (3,5%), Klarna o Revolut, offrono rendimenti interessanti con la libertà di prelevare in ogni momento. Chi cerca un tasso più alto può scegliere i vincolati: Banca Aidexa (3,3% a 12 mesi), Illimity Bank (fino a 3,5%) e Banca Ifis – Rendimax offrono soluzioni fino a 60 mesi, anche con interessi anticipati.
L’imposta di bollo dello 0,20% annuo sulle giacenze sopra i 5.000 euro è da considerare, ma con questi rendimenti, per Francesco era un costo più che accettabile.
Alla fine, Francesco ha fatto una scelta bilanciata: una parte dei risparmi su un conto corrente remunerato, per mantenere la disponibilità immediata, e l’altra in un conto deposito vincolato per 12 mesi. Il tutto online, senza spese, con due app semplici da usare.
Quello che lo ha colpito è che bastava poco per cambiare: una ricerca da dieci minuti gli ha aperto possibilità che non conosceva. E ora guarda ai suoi risparmi con un occhio diverso, più attivo, più consapevole.
Non serve essere esperti per fare scelte intelligenti. A volte basta solo fermarsi un momento e chiedersi: i miei soldi stanno facendo qualcosa per me, oppure stanno semplicemente dormendo in banca?
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