Criptovalute, l’adesione in Europa aumenta nonostante il crollo e la Banca d’Italia interviene, cosa succederà?

Le tensioni registrate negli ultimi mesi sul mercato delle criptovalute, hanno spinto la Banca d’Italia a un intervento sul tema.

Il sistema economico italiano è più volte intervenuto a regolare gli intermediari sulle criptovalute nonché le imposte sui profitti.

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Le criptovalute si diffondono sempre più anche in Europa; uno degli esempi più vicini a noi è la Svizzera. Il Paese da sempre all’avanguardia in campo finanziario ha deciso di rendere disponibile l’acquisto e il deposito di criptovalute direttamente attraverso le Poste Svizzere. Il servizio non sarà attivo prima del 2024 ma nel frattempo il Paese si è già predisposto per ricevere i pagamenti delle tasse tramite i Bitcoin.

Il progetto pilota inaugurato all’inizio di luglio potrà essere esteso in futuro anche verso altri pagamenti oltre alle tasse amministrative. Se il dipartimento delle finanze e dell’economia svizzero è quindi uno dei precursori di ciò che potrà avvenire anche nel nostro Paese, mancano ancora principi contabili, nazionali o internazionali, in grado di fissarne i criteri di valutazione.

Le criptovalute possono essere interpretate come strumenti finanziari o addirittura attività immateriali. Nonostante questi dubbi le criptovalute presentano una trasparenza che da loro fiducia anche da parte delle istituzioni. La blockchain pubblica è consultabile e sebbene anonima, lascia spazio per risalire agli autori delle transazioni.

Uno dei principali vantaggi delle blockchain è sono le sue caratteristiche essenziali.  Decentralizzazione, immutabilità e trasparenza degli scambi, tramite cui è possibile instaurare un clima di fiducia stabilito senza intermediari e verificato in modo democratico.

Come la blockchain può essere utile agli obbiettivi sul digitale fissati dal PNRR

Uno dei temi chiave del PNRR che prevede la digitalizzazione dei servizi, è proprio quello della sicurezza informatica. In questo senso la blockchain può essere centrale per evitare attacchi informatici, finanziamento del terrorismo e riciclaggio di denaro. Tutte le nuove tecnologie possono essere utilizzate per fini illeciti ma anche sfruttate dalle forze dell’ordine.

La qualificazione contabile dello strumento, sia il suo inquadramento normativo e fiscale rimangono una necessità per agevolarne l’adozione sia da parte dei privati che delle istituzioni. Nonostante questo, a prescindere quindi dall’andamento del valore delle criptovalute e dalla loro classificazione il valore della tecnologia rimane integro. L’andamento del mercato non condiziona quindi l’utilizzo molteplice delle criptovalute e tanto meno della blockchain.

L’economia delle criptovalute è un mercato accessibile a chiunque disponga di una connessione. In Europa l’Italia è il sesto paese per livello di adozione delle criptovalute preceduto da UK, Francia, Germania, Paesi Bassi e Svizzera.

Una volta che legislatori, autorità di regolamentazione e forze dell’ordine riusciranno a utilizzare questa tecnologia il settore potrà beneficiarne con ulteriori investimenti e diffusione verso una sempre più ampia adozione. La blockchain è considerata anche in Italia uno degli elementi della trasformazione digitale del Paese. Gli obbiettivi fissati dal PNRR sono quindi agevolati dalla sua applicazione in diversi settori in cui ha già avuto successo, tra questi: agroalimentare, moda, automotive, turismo e cultura, servizi satellitari ed energia.

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