Dal 2% al 3,1%: qual è il migliore titolo di Stato? il BTP 2035 domina il confronto con 2028 e 2033

Un rendimento che fa discutere e prospettive che cambiano lo scenario: i Buoni del Tesoro Poliennali tornano protagonisti in un momento cruciale per la politica monetaria europea. Tra scadenze ravvicinate e orizzonti lontani, il confronto tra i titoli più interessanti di questa fase non lascia indifferenti.

La Banca Centrale Europea ha mantenuto il tasso sui depositi al 2,0% e quello sulle operazioni principali di rifinanziamento al 2,15%, dopo i tagli decisi negli scorsi mesi. Le parole di Christine Lagarde hanno ribadito la linea della gradualità: ogni intervento sarà legato all’andamento dei dati economici, con l’inflazione ormai vicina al target del 2%.

Grafico rendimento
Dal 2% al 3,1%: qual è il migliore titolo di Stato? il BTP 2035 domina il confronto con 2028 e 2033-trading.it

Gli analisti di mercato si attendono almeno un ulteriore taglio entro settembre, che potrebbe portare i tassi di riferimento all’1,75%, aprendo una fase di maggiore liquidità e costi di finanziamento più bassi. Questa cornice alimenta l’interesse verso i titoli di Stato, che beneficiano di un contesto più favorevole ai prezzi e più stabile nei rendimenti.

Il 2025 diventa quindi un anno chiave per osservare come reagiscono i Buoni del Tesoro Poliennali in un quadro che tende ad allentare le politiche monetarie. Il mercato si muove tra aste molto partecipate e una nuova gerarchia di rendimenti che differenzia chiaramente le varie scadenze. La sfida è comprendere se convenga restare su titoli più brevi, che offrono sicurezza e bassa volatilità, o puntare su scadenze lunghe, che promettono ritorni più generosi.

2028 e 2033: breve durata contro prospettive di plusvalenza

Nel panorama dei titoli a medio termine, il BTP con scadenza agosto 2028, grazie a un tasso fisso del 3,80%, offre un rendimento netto annuo intorno al 2%. Il prezzo attuale leggermente sopra la pari lo rende interessante per chi cerca stabilità e una gestione del capitale con pochi scossoni. È una scelta che privilegia la prudenza e un orizzonte temporale contenuto, utile per chi desidera liquidità a breve senza rinunciare a un ritorno moderato.

Analisi grafica e dati
2028 e 2033: breve durata contro prospettive di plusvalenza-trading.it

Un approccio differente è quello del BTP in scadenza settembre 2033, che propone un rendimento netto vicino al 2,85%. Il suo prezzo inferiore al valore nominale crea la possibilità di una plusvalenza implicita alla scadenza, rafforzando la convenienza complessiva. Questa soluzione richiede però di accettare un orizzonte temporale più lungo e una maggiore sensibilità alle oscillazioni dei tassi. Il titolo diventa così un compromesso tra redditività e rischio: più alto rendimento rispetto al 2028, ma con una durata che aumenta l’esposizione ai movimenti del mercato.

2035: rendimento alto e capitale vincolato più a lungo

Guardando oltre, il BTP con scadenza ottobre 2035 è il titolo con il rendimento più elevato del gruppo, pari a circa il 3,1% netto, grazie a una cedola del 3,60% e a un prezzo di mercato lievemente sotto la pari. Si tratta di uno strumento che concentra il suo appeal su due elementi: il ritorno maggiore e la prospettiva di un lungo orizzonte temporale, che consente di massimizzare i guadagni. Di contro, richiede una forte propensione alla pazienza e una buona capacità di gestire eventuali oscillazioni di prezzo legate ai futuri movimenti dei tassi di interesse.

Solo nell’analisi complessiva emerge un quadro chiaro: per chi punta a un rendimento superiore, disposto a vincolare il capitale più a lungo, il BTP 2035 si posiziona come l’opzione più vantaggiosa tra le tre. Un titolo che premia il tempo e la strategia, in un mercato che guarda già ai prossimi tagli della BCE e che potrebbe offrire ulteriori spazi di guadagno.

Gestione cookie