Come le aziende dovranno risarcire i danni da fumo, cosa dice la storica sentenza della Cassazione.
Delle aziende hanno costruito un patrimonio fatturando tantissimi soldi, ma spesso ciò è avvenuto sulle spalle di chi poi ne ha subito amare conseguenze. Proprio per questo, subentra il diritto ad avere il risarcimento per i danni da fumo, una condizione emersa da una sentenza dalla valenza storica, la quale è applicata nel seguente modo.
La Cassazione ha riconosciuto la responsabilità civile delle aziende produttrici di sigarette per i danni da fumo, anche davanti alla scelta fatta dallo stesso consumatore. Ciò è stato confermato dalla sentenza n. 21464/2025, i cui principi chiave determinano che la produzione e commercializzazione di sigarette, è qualificata come attività pericolosa.
Così, di contro l’onere della prova si inverte, per cui non è più la vittima o i suoi eredi a dover dimostrare la responsabilità, ma il produttore deve dire di aver fatto di tutto affinché si evitasse il danno. La scelta di non fumare, non basta a escludere il risarcimento, specie se mancava una consapevolezza diffusa dei rischi al momento dell’inizio del consumo.
Si è trattato di un’informazione generica o insufficiente, per cui la sentenza n. 13844/2025, incarna un precedente rilevante, poiché ha riconosciuto il diritto degli eredi a ottenere il risarcimento per la morte di un fumatore.
Per cui la sentenza n. 13844/2025 della Cassazione ha stabilito che la responsabilità del produttore non decade anche se il rischio era genericamente noto. Per cui serve la prova che siano state fornite informazioni specifiche, chiare e tempestive. Il prodotto può essere considerato, intrinsecamente pericoloso.
Quali sono state le maggiori conseguenze pratiche? Si delinea il quadro dei cambiamenti più importanti, soprattutto per la strada intrapresa dalla giurisprudenza italiana.
Per le vittime e i loro familiari è più facile ottenere un risarcimento, mentre per i produttori subentra la necessità di dimostrare di aver adottato tutte le misure preventive incluse. Cosa si evince da questa prima dichiarazione? Che servono informazioni corrette e tempestive, avvertenze sui rischi, campagne pubblicitarie non fuorvianti, ma che soprattutto le sentenze aprano ad un nuovo scenario che agli occhi di oggi risulti più moderno.
In conclusione, quello che bisogna evidenziare è che si tratta del porre in essere azioni risarcitorie nei confronti degli stessi consumatori ed eredi. Questo incarna un cambiamento importante.
La giurisprudenza italiana si è fortemente aggiornata da questa sentenza. Essa si è evoluta a tal punto che è più vicina a orientamenti lontani da quello nostrano, ma che nel tempo si stanno sempre più avvicinando, come quello USA.
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