Storica decisione del Tribunale di Perugia, che ha cancellato tutti i debiti di una famiglia, con un abile stratagemma giurisprudenziale.
Il Tribunale civile di Perugia ha deciso di cancellare un debito di 81 mila euro contratto da una famiglia con tre figli, sulla base di una procedura allargata di “esdebitazione dell’incapiente“, in seguito alle richieste avanzate dai genitori.

La storia è stata riportata da Il Messaggero- Umbria e testimonia come possa esserci un lieto fine anche nei casi in cui tutto sembra perduto. In un periodo di profonda crisi, questa storia è un chiaro segnale di speranza per guardare al futuro con ottimismo.
81.000 euro di debiti cancellati per una famiglia: la sentenza storica fa tirare un sospiro di sollievo a migliaia di persone
Una famiglia composta da madre, padre e tre figli ha subito una serie di disavventure negli ultimi anni: perdita del lavoro del padre a causa di infortunio da cui è derivata un’invalidità, ditta fallita e casa inagibile in seguito a un terremoto. Il lavoro a tempo determinato come insegnante precaria della moglie a circa 1.400 euro al mese, la susseguente NASpI e l’assegno di invalidità dal 600 euro al mese del marito non sono, purtroppo, serviti a far fronte alle spese quotidiane.

Nonostante il supporto della CARITAS e dei servizi socio-assistenziali, la famiglia ha dovuto affrontare pesanti difficoltà economiche, contraendo migliaia di euro di debiti, tra cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate, bollette delle varie utenze da pagare (tra cui la TARI al Comune di Assisi) e rate non saldate della finanziaria chiesta dal padre, prima della perdita del lavoro, per l’acquisto di un’auto.
La terza sezione civile del Tribunale di Perugia, tuttavia, ha deciso di cancellare i debiti contratti. Il giudice Teresa Giardino, tramite quello che è stato definito “un passo avanti interpretativo” (anche se non corrispondente all’interpretazione letterale della norma), ha ammesso una “esdebitazione dell’incapiente” allargata alla procedura familiare. Tramite due differenti domande (poi riunite) presentate dai due genitori, erano state specificate le sventure affrontate nel corso degli anni, che avevano reso impossibile sostenere le varie spese quotidiane.
Per il giudice, i ricorrenti “non hanno assunto debiti in maniera spropositata rispetto alla loro capacità economica“, ma a causa di eventi nefasti non prevedibili. La famiglia (che è assistita dall’avvocato Francesco Maiorca e supportata dall’Organismo di Composizione della Crisi), entro il 31 dicembre dei prossimi 3 anni avrà l’obbligo di inviare una dichiarazione della propria condizione reddituale, patrimoniale e occupazionale, e dovrà pagare i creditori nel caso in cui dalla certificazione risultino “utilità rilevanti“.