Le detrazioni per familiari a carico spettano anche per il coniuge che possiede un reddito. Ma quali sono i requisiti da rispettare?
Tra le principali detrazioni fiscali per familiari a carico ci sono quelle per il coniuge, a patto che non sia economicamente indipendente. Affinché possa essere considerato fiscalmente a carico, è necessario che ricorrano specifiche condizioni. Il coniuge viene considerato a carico se possiede un reddito totale di 2.840,51 euro lordi all’anno (questo valore si applica anche per gli altri familiari conviventi, a eccezione dei figli fino a 24 anni di età, per i quali il limite reddituale è di 4.000 euro).

Alla determinazione del reddito contribuiscono i proventi derivanti dalle attività da lavoro autonomo o dipendente, dal possesso di quote societarie o di ulteriori rendite (ad esempio, fabbricati e terreni), dalle locazioni di immobili a cui si applica la cedolare secca e dalle retribuzioni di Enti e organismi internazionali o religiosi. Ma esistono eccezioni nella determinazione del reddito affinché la moglie possa essere considerata fiscalmente a carico?
Detrazione per moglie a carico: quali redditi si considerano e quali si escludono?
Le condizioni affinché un coniuge possa essere a carico ai fini delle detrazioni fiscali sono specificate nel comma 2 dell’art. 12 del DPR n. 917/1986 (cd. Testo Unico Imposte sui Redditi). Oltre al limite reddituale di 2.840,51 euro lordi all’anno e all’elenco dei guadagni che concorrono alla formazione del reddito, la norma specifica anche quali sono gli elementi da escludere.

Nel dettaglio, non vanno considerate le prestazioni assistenziali, visto che sono esentasse e non comportano l’innalzamento del limite IRPEF per i carichi di famiglia. Sono esclusi anche i redditi derivanti da attività non continuative e le prestazioni oggetto di ritenuta d’acconto. Occhio, però, a tutti i requisiti descritti, perché nel caso in cui dovesse esserci un’eccedenza durante l’anno, impatterebbe sull’intera annualità oggetto della dichiarazione dei redditi.
La normativa prescrive anche un altro limite: il coniuge non deve essere legalmente separato, anche se può essere non convivente o residente all’Estero. Può essere considerato a carico seppur in presenza di effettiva separazione solo quando riceve gli assegni alimentari (non derivanti da un provvedimento del giudice) e convive con l’ex partner.
Nuova disciplina delle detrazioni per familiari a carico
Per quanto riguarda gli altri familiari a carico, ricordiamo che da quest’anno sono intervenute delle modifiche all’art. 12, comma 1, del TUIR, relativamente alle detrazioni per i figli, per i quali si potrà godere dello sgravio fiscale solo se over 21 ma under 30. Al di sopra di tale soglia anagrafica, le detrazioni spettano solo per i figli disabili.
Per i familiari a carico diversi dal coniuge e dai figli, invece, l’importo spettante è di 750 euro ma, dal 2025, vale esclusivamente per gli ascendenti (ossia genitori, nonni e bisnonni).