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Deutsche Bank offre lavoro ai dipendenti russi che si trasferiscono a Berlino

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Deutsche Bank chiude le proprie sedi in Russia ma approfitta delle condizioni del Paese per trasferire il personale in Germania.

A Berlino il colosso bancario ha fondato il centro tecnologico dell’istituto; qui da tutto il mondo si trasferiscono molti dei dipendenti.

L’istituto di credito ha assunto metà dei 1500 dipendenti russi nella nuova sede tedesca. Dopo l’invasione dell’Ucraina, oltre le multinazionali sono molte gli istituti di credito, tra cui Unicredit che cercano di ridurre la loro esposizione alla Russia.

Deutsche Bank la scorsa settimana ha annunciato infatti che istituirà il suo prossimo Centro Tecnologico a Berlino. Il centro supporterà principalmente l’Investment Bank e Corporate Bank attraverso lo sviluppo di applicazioni e l’integrazione di nuove tecnologie. Berlino rappresenta la seconda città con il maggiore sviluppo startup in Europa e beneficia di un pool di talenti diversificato. La città è un hub per le competenze di Intelligenza Artificiale e Machine Learning. Essi svolgono un ruolo chiave nella trasformazione tecnologica in stretta collaborazione con le aziende. I centri tecnologici di Deutsche Bank operano attualmente negli Stati Uniti, in Europa e in Asia.

Deutsche Bank ha offre lavoro ai dipendenti russi a Berlino

Deutsche Bank a Mosca aveva 1.500 dipendenti nel settore tecnologico presso i suoi centri in Russia, pari a circa il 10% della sua forza lavoro globale. Circa la metà di essi ha già accettato di trasferirsi insieme alle famiglie attratti dalla possibilità di vivere in una delle più importanti capitali europee.

La banca vive un particolare momento storico, con al centro le indagini in corso sugli investimenti ESG di DWS. Secondo quanto riferito dal procuratore di Francoforte è emerso che contrariamente al prospetto informativo dei fondi DWS, i fattori ESG non sono stati presi in considerazione.

I giudici tedeschi hanno avviato le indagini, affiancati anche dalle autorità di regolamentazione BaFin e SEC, rispettivamente le autorità del mercato tedesca e americana. Quest’anno i costi dell’istituto tedesco assorbiranno il 75% dei suoi ricavi, contro il 58% della media delle banche che compongono l’indice Euro Stoxx Banks.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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