Il Quadro B sui fabbricati in dichiarazione dei redditi può portare a questi errori, quali sono.
La Dichiarazione dei redditi è un dovere molto importante, ma occhio agli errori di trascrizione sui fabbricati, perché sono quelli che complicano la gestione fiscale. Di seguito quelli maggiormente commessi, molti nemmeno sanno di farli!
Fare la Dichiarazione dei redditi è sempre più semplice, ma non per questo non si fanno errori, dato che capita di dare per scontate alcune informazioni.
Il Quadro B è la sezione protagonista, e riguarda i dati sui fabbricati. Si riportano i 4 errori più importanti.
Primo fra tutti, è quello che impatta maggiormente e direttamente sul calcolo del reddito, ed è quello di trascrivere un Codice Utilizzo sbagliato, cioè quello che descrive l’uso dell’immobile. Questo può essere adibito come casa principale, a disposizione, locato, comodato e così via. Ma l’errore determina una computazione di reddito imponibile, da pagare appunto, non corretta.
Si rischia anche di omettere di dichiarare quelli che sono dei redditi dovuti. Succede quando si confonde la casa principale con un immobile a disposizione, oppure quando non si usa il codice giusto per un immobile locato a canone concordato o con cedolare secca.
Ancora si tratta di quando non si indica correttamente un immobile concesso in comodato gratuito a familiari o altri. Persino il non segnalare l’inabilità o l’inagibilità dell’immobile con le giuste cifre.
Secondo errore è quello del calcolo del Reddito da Locazione, specie per quelli locati con tassazione ordinaria. Poiché il reddito imponibile non è tutto il canone, ma il 95% di quello annuo o il 75% per immobili specifici a Venezia, o ancora il 65% per quelli concordati in aree ad alta intensità abitativa.
Applicare in modo errato o dimenticare le percentuali capita spesso. Nel caso di locazioni brevi, le nuove aliquote al 21% o 26% a partire dal secondo immobile, e il loro utilizzo, generano spesso confusioni.
Elencati i primi errori dei fabbricati in Dichiarazione dei redditi si evince quanto la questione sembri scontata, ma che invece è contraddistinta da una serie di complicanze di un certo peso sul calcolo finale. Ecco gli altri due sbagli che si commettono.
Terzo errore, capita che quando la proprietà o l’uso dell’immobile varia durante l’anno per vendita, acquisto, successione o cambio di utilizzo, i giorni o la percentuale di possesso non sono precisi. Specialmente quando si parla di comproprietà, ciò richiede una certa attenzione, e gli errori di conteggio sono molto semplici da conseguire.
Ultimo caso da considerare, riguarda la Sezione II e III, quella inerente i dati del Contratto di Locazione. Se non compilate correttamente o con omissioni, si compie un danno. I dati di registrazione si pongono con attenzione. Si parla di estremi, data, serie, numero e codice Ufficio. Anche l’opzione per la cedolare secca, se è una scelta, e le stesse locazioni brevi con annesse le novità 730/2025.
Infine, anche il CIN, il Codice Identificativo Nazionale e i dati dell’intermediario, non possono assolutamente mancare o essere errati.
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