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Economia e Finanza

Diritto camerale annuale, occhio al 30 giugno: cos’è e come pagare l’importo

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Il diritto camerale è un tributo amministrativo pagato alle Camere di Commercio. Ecco come funziona.

Il 30 giugno scade il termine per il versamento – con modello F24 – del diritto annuale 2022 dovuto per le Camere di Commercio (codice tributo 3850 – diritto camerale annuale). Ecco cosa ricordare in proposito.

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Giugno è mese di scadenze di vario tipo e ciò si conferma anche per la presenza del cd. diritto camerale 2022. Infatti i titolari di partita IVA iscritti alla CCIAA (autonomi, imprese, società ecc.) camera di commercio territoriale, sono obbligati al versamento entro il 30 giugno di ogni anno del diritto annuale o diritto camerale – con codice tributo 3850. Si tratta sostanzialmente di un tributo amministrativo.

Non ci sono dubbi: il versamento va effettuato entro l’ultimo giorno del mese, tuttavia con la possibilità di pagare entro il 30 luglio 2022 con la maggiorazione dello 0,40% (o con ravvedimento operoso per i pagamenti posteriori alla scadenza).

Vediamo allora qualche ulteriore dettaglio sul diritto annuale CCIAA.

Diritto camerale: chi sono i soggetti obbligati al pagamento?

In particolare debbono ricordare di effettuare il versamento del diritto annuale tutte le imprese che al primo gennaio di ogni anno risultano iscritte o annotate nel Registro delle Imprese e i soggetti iscritti nel Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative (REA).

In particolare, sono da ritenersi soggetti obbligati al versamento del diritto annuale camerale:

  • le imprese individuali;
  • le società semplici;
  • le società commerciali;
  • le cooperative e le società di mutuo soccorso;
  • i consorzi e le società consortili;
  • gli enti pubblici economici;
  • e aziende speciali ed i consorzi tra enti territoriali;
  • i Geie (Gruppi economici di interesse europeo).

Detti soggetti devono essere iscritti o annotati nel Registro delle imprese al primo gennaio di ogni anno, oppure devono essere iscritti o annotati nel corso dell’anno anche esclusivamente per una frazione di esso.

Come accennato sopra, il diritto annuale camerale va versato anche dai soggetti già iscritti al Rea o che chiedono l’iscrizione nel corso dell’anno.

Pagamento del diritto camerale annuale: alcuni casi pratici

Le norme in materia ci indicano dettagli molto chiari sul meccanismo del pagamento in oggetto. Ebbene, l’importo del tributo non è frazionabile in rapporto alla durata dell’iscrizione nell’anno. Pertanto, esso va versato per intero anche da chi risulta iscritto o annotato nel Registro delle imprese o nel Rea soltanto per un giorno dell’anno di riferimento.

Inoltre, se un’azienda nel corso dell’anno sposta la propria sede in un’altra provincia, è obbligata a versare il diritto camerale alla Camera di Commercio dove era iscritta il primo gennaio.

E, in ipotesi di trasferimento di sezione nell’ambito del Registro delle imprese, il diritto in oggetto è determinato dalla sezione in cui il soggetto era iscritto al primo gennaio.

Come effettuare il versamento del diritto camerale annuale?

Nel corso di questo articolo, abbiamo visto che il diritto camerale implica di fatto il pagamento di un tributo amministrativo alla Camera di Commercio. Ma come si versa in concreto il diritto annuale camerale?

Ebbene, in estrema sintesi la situazione è la seguente:

  • i soggetti iscritti al Rea e le imprese individuali iscritte o annotate nel Registro delle imprese pagano il diritto annuale in misura fissa;
  • gli altri soggetti iscritti nel Registro delle imprese versano il tributo commisurato al fatturato dell’esercizio precedente.

In particolare, il diritto camerale annuale è pagato dovuto in cifra fissa dalle imprese individuali iscritte o annotate nella sezione speciale (ad es. piccoli imprenditori, artigiani ecc.), dalle imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria, dai soggetti collettivi iscritti solo al Rea, dalle persone fisiche iscritte al Rea, dalle società tra avvocati e dalle imprese con sede principale all’estero, che hanno aperto unità locali o sedi secondarie in Italia.

Da notare altresì che l’importo del tributo è stabilito dal ministero dello Sviluppo economico.

Per il pagamento del diritto camerale serve il modello F24

Tutti coloro che sono tenuti al pagamento del diritto camerale, debbono tener conto che lo strumento da utilizzare per adempiere all’obbligo è il modello F24, con indicazione:

  • della provincia in cui risiede il soggetto;
  • del codice tributo 3850;
  • dell’anno di riferimento 2022;
  • dell’importo da versare.

Per quanto riguarda le modalità di pagamento, gli interessati non debbono dimenticare che è altresì possibile servirsi della piattaforma PagoPA.

Infine ecco il link al sito web con tutte le informazioni di dettaglio sul diritto camerale annuale.

Claudio Garau

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Da diversi anni ha scelto di svolgere a tempo pieno il lavoro di redattore web, coniugando la sua passione per la scrittura e la tecnologia con quella per l’informazione, specialmente in campo giuridico. Si pone l’obiettivo di spiegare concetti e rendere comprensibili argomenti delle leggi, che è utile conoscere nella vita di tutti i giorni. Tra le sue passioni nel tempo libero ci sono il mare, lo sport e i motori.

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