Per disabili e non la nuova circolare è una rivoluzione, si pronuncia così il Ministero dell’Interno.
Con la nuova circolare, la n. 17/2025, il Ministero dell’Interno cambia rotta: per disabili e non l’utilizzo della firma digitale non sarà più vietato! Svolta proveniente da una recente sentenza della Corte Costituzionale, ecco come funzionerà.
Indicazioni operative del Decreto Legge 27/2025 nella Circolare n. 17, trattanti le disposizioni urgenti per le elezioni e referendum di maggio e giugno. Tutti devono essere nelle stesse condizioni per votare, disabili e non, l’uguaglianza è sancita dalla Costituzione.
Il Ministero dell’Interno la rende concreta, applicando la sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava illegittime le norme precedenti sulla materia, nelle parti in cui veniva impedito l’uso della firma elettronica da chi sottoposto a regime 104, perché in ragione della sue esigenze, non potrebbe firmare manualmente nell’atto di sottoscrivere le liste.
Così, l’evoluzione legislativa. Lo scopo è quello di definire le modalità attraverso le quali si svolgeranno le elezioni per le persone con disabilità, e non. Tutti devono poter esercitare il diritto di voto. Nello specifico, si attenziona l’art. 4, una rivoluzione del nostro secolo.
L’art. 4 dell’atto normativo in questione definisce che l’elettore che non può apporre firma autografa, poiché ha un impedimento fisico o difficoltà nel trasporto e può esercitare voto domiciliare ai sensi dell’art. 1 comma 1, del Decreto Legge 1/06, può utilizzare la firma digitale. Ciò come quanto espresso dall’art. 20, comma 1-bis, del Codice dell’Amministrazione Digitale. Come ottenere ciò?
L’impossibilità deve essere certificata, e bisogna seguire le indicazioni della sentenza della Corte Costituzionale, la n. 3/2025. Questa ha dichiarato illegittimo l’art. 9 comma 3. La norma vuole dare applicazione alla sentenza.
L’obiettivo è garantire il diritto di voto a tutti, però bisogna ribadire un aspetto. È sicuramente un atto rivoluzionario, dal momento in cui si concede lo spazio che merita a chi è sottoposto a legge 104, ma anche a non 104, ma che comunque ha difficoltà a votare nello stesso senso.
Se davvero si deve garantire il diritto di voto, bisogna farlo concretamente, dando i mezzi per la voce delle persone. Dettaglio non da poco è però che questa pronuncia costituzionale non è assoluta. Infatti, è determinata specificatamente alla sottoscrizione delle liste dei candidati alle elezioni regionali.
Per queste vengono delineate le modalità mediante cui bisogna garantire agli elettori che hanno disabilità, l’esercizio dei propri diritti, tra cui quelli politici. Ergo, non bisogna criticare dicendo che “nessuno vota più”. Molti non lo fanno perché non riescono, i disabili ci rientrano appieno in questa categoria!
In ogni caso, l’applicazione della normativa non può andare oltre i confini di quella legata alle votazioni regionali.
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