Via alla nuova riorganizzazione bonus disabili con la circolare n.4/2025 dell’ADE, tutte le novità.
Limiti e indicazioni per il bonus disabili con la riorganizzazione posta dall’ADE: la circolare n. 4/2025 chiarisce come la Legge di Bilancio 2025 riscriva la modalità di conferimento delle detrazioni per i familiari a carico.

Chi potrà usufruire dello sconto IRPEF, a quali condizioni, e le regole vigenti per la dichiarazione dei redditi.
La Legge di bilancio 2025 modifica l’art. 12 TUIR del DPR 917/86 in particolare alle lettera c.1 lett c, sui familiari a carico. Perché fino al periodo d’imposta 2024 la detrazione spettava a ogni figlio anche i nati fuori dal matrimonio, adottivi o affiliati di 21 anni e più, mentre fino ai 21 c’è l’AU.
Con i nuovi aggiornamenti c’è il limite d’età, per cui si è fiscalmente a carico, e la detrazione sarà sempre di 950 euro. Questa per ciascun figlio, fuori matrimonio, adottivo o affiliato; per i figli del coniuge deceduto e conviventi con il superstite entro i 30 anni; per ogni figli con disabilità accertata di più di 30 anni; infine, per i figli in genere entro i 30 anni.
In merito alla tassazione del reddito da lavoro, la detrazione di cui al novellato articolo 12, comma 1, lettera c), del TUIR, spetta dai 21 anni d’età, fino al mese antecedente ai 30 anni.
Nello specifico, per i figli del coniuge deceduto, nonostante la Legge di bilancio 2025 abbia equiparato la condizione, l’ADE comunque precisa che nel caso di convivenza, non c’è l’applicazione della lettera c) del comma 1 dell’articolo 12 del TUIR, dato che fa riferimento esclusivo ai figli del contribuente.
Quindi, chi convive con il figlio del coniuge deceduto, beneficia di detrazione solo per i figli a carico.
Come avviene la riorganizzazione del bonus disabili, detrazioni e Welfare
Delineati i primi limiti e aggiornamenti dell’agevolazione, è necessario esplorare le altre detrazioni presenti, e gli interventi di Welfare finalizzati al benessere della comunità.

Per quanto riguarda le detrazioni per gli altri familiari discendenti conviventi, la detrazione è da dividere pro quota tra chi ha diritto ad essa. Spetta a ogni altra persona indicata nell’art. 433 del c.c. che conviva con il contribuente o percepisca di assegni alimentari non risultati dal provvedimenti di autorità giudiziaria.
Si tratta del coniuge, i figli, anche adottivi, o discendenti prossimi, ancora i genitori o anche qui, i ascendenti prossimi, gli adottanti, e generi e le nuore. Ancora si considerano il suocero e la suocera, fratelli e sorelle germani o unilaterali. Con la legge di bilancio 2025, la detrazione è data solo ad ascendenti che convivono con il contribuente, genitori e nonni.
Non si può fruire delle detrazioni e deduzioni spettanti per gli oneri e le spese sostenuti da altre persone poste nell’art. 433. Resta la possibilità di avere detrazioni per gli ascendenti fiscalmente a carico, conviventi del contribuente, ma anche per il coniuge non legalmente separato, ma fiscalmente a carico.
Infine, l’esclusione dal reddito di lavoro dipendente delle misure di welfare date dal datore per i figli del dipendente, e le detrazioni, sussistono al di là di quanto esplicato alla lettera c) del comma 1 del medesimo articolo 12 del TUIR.