Un colosso dell’intrattenimento cambia pelle, si divide in due e punta tutto su streaming e contenuti originali. Gli analisti si spaccano, gli investitori si riaccendono. Warner Bros. Discovery torna al centro del dibattito globale con una mossa che può rivoluzionare l’intero settore media. Una decisione senza precedenti che apre a nuovi scenari, tra promesse di crescita e incognite finanziarie.
E mentre il titolo torna a salire, i mercati trattengono il fiato. Warner Bros. Discovery ha appena fatto la sua scelta più radicale.
C’è chi lo chiama rilancio, chi azzardo. Ma una cosa è certa: Warner Bros. Discovery ha deciso di cambiare tutto. Dopo anni di incertezza post-fusione, l’azienda ha annunciato una scissione che separerà in modo netto il mondo dello streaming e quello delle reti televisive tradizionali.

Una svolta che segna un nuovo capitolo per uno dei gruppi più iconici del panorama media globale. E che, nel giro di pochi giorni, ha fatto impennare le azioni e riacceso il dibattito tra gli analisti.
Una mossa del genere non nasce per caso. Dietro ci sono strategie precise, pressioni degli investitori, e l’urgenza di dare una direzione chiara a un gruppo che negli ultimi anni ha faticato a ritrovare un’identità. Ma questa volta, le intenzioni sembrano chiare. E il mercato, almeno per ora, sembra disposto a concedere fiducia.
Scorporo in due entità: Warner si divide tra futuro digitale e eredità televisiva
Il 9 giugno 2025 Warner Bros. Discovery ha ufficializzato quella che è, di fatto, la sua trasformazione più profonda dagli anni della fusione. L’azienda sarà divisa in due realtà autonome e quotate: da un lato la nuova divisione Streaming & Studios, con HBO, DC Studios, Warner Bros. e HBO Max; dall’altro Global Linear Networks, dedicata alle reti televisive tradizionali come CNN, Discovery Channel e TNT.

Al timone della prima resta David Zaslav, figura centrale del progetto, mentre la seconda verrà guidata dal CFO Gunnar Wiedenfels. La separazione, prevista entro metà 2026, mira a liberare valore e a dare focus a due business ormai troppo diversi per restare sotto lo stesso tetto. Il comparto streaming, in particolare, è visto come il vero motore di crescita: l’obiettivo dichiarato è raggiungere 150 milioni di abbonati globali entro i prossimi due anni.
La reazione dei mercati è stata immediata: il titolo ha guadagnato oltre il 13% nei giorni successivi. Ma non mancano i punti critici. Il debito totale supera i 34 miliardi di dollari e parte delle obbligazioni è stata declassata a livello “junk”. Inoltre, la retribuzione del CEO, 52 milioni di dollari nel 2024, ha generato malcontento tra gli azionisti. Nonostante tutto, il messaggio dell’azienda è chiaro: puntare sul digitale, snellire la struttura e concentrarsi sui contenuti premium.
Il peso del debito e le previsioni sullo streaming dividono gli analisti
Mentre il business si riorganizza, il bilancio continua a far discutere. La perdita netta di 494 milioni di dollari e un calo del fatturato a 10,03 miliardi non sono passati inosservati. Ma a sorprendere è stata la fiducia dichiarata nella crescita dello streaming, trainata da titoli forti come “The Minecraft Movie” e l’atteso reboot di Superman.
Gli analisti si sono divisi. Benchmark ha inserito WBD tra le sue “Best Ideas”, Bank of America ha alzato il target price a 16 dollari, e Huber Research è passata da “Strong Sell” a “Strong Buy”. Altri, come Barclays e Morgan Stanley, mantengono un approccio più cauto, con obiettivi compresi tra i 9 e i 12 dollari. La media attuale dei consensi come riportato da Marketscreener punta a 14,01 dollari, rispetto ai circa 11 attuali.
Il titolo ha perso oltre il 80% dal 2021, ma ora il sentiment sembra cambiare. Tutto dipenderà dall’esecuzione concreta dello scorporo e dalla capacità del gruppo di gestire debiti e aspettative. La vera sfida sarà mantenere slancio nel digitale senza essere frenati dalle zavorre del passato. La strada è aperta, ma ogni passo sarà decisivo.