Dove investe davvero chi ha miliardi? Le mosse sorprendenti di Ken Griffin

Cosa succede quando uno degli uomini più ricchi e influenti di Wall Street decide di sfidare l’incertezza con una mossa audace? Non è solo questione di numeri, ma di intuito, rischio e visione. In un mondo finanziario che cambia di settimana in settimana, c’è chi invece di aspettare, agisce. E lo fa con decisione, anche quando le previsioni sembrano poco incoraggianti.

La posta in gioco è alta, e le scelte fatte oggi potrebbero cambiare radicalmente lo scenario di domani. In un mix tra calcolo e coraggio, c’è una strategia che sta attirando l’attenzione di molti. E no, non si tratta di un colpo di fortuna.

Grafici e diagrammi
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Immagina di essere davanti a un mercato che si muove a scatti, dove ogni scelta può portare a guadagni sorprendenti o a cadute repentine. La maggior parte delle persone, in situazioni così, preferisce tirare i remi in barca. Ma non Ken Griffin. Il fondatore di Citadel ha scelto una strada più ambiziosa. Non si limita a proteggere il capitale: lo rimette in gioco, anche in un contesto difficile. Non è solo una questione di coraggio, ma di strategia, di lettura dei segnali deboli che anticipano i cambiamenti.

Griffin rilancia nel cuore dell’instabilità

Ad aprile 2025, mentre molti fondi arrancavano, Citadel ha registrato risultati solidi. Il fondo Wellington ha chiuso il mese con un +1,3%, portando il rendimento annuale a +0,5%. In un mercato così volatile, sono numeri che valgono.

Persona che studia un grafico azionario
Griffin rilancia nel cuore dell’instabilità-trading.it

E non è stato l’unico segnale positivo: i comparti azionario, obbligazionario e tattico hanno mostrato performance tra l’1,2% e il 2,2%. Griffin ha aumentato i capitali affidati ai gestori focalizzati su azioni USA, rafforzando l’operatività proprio quando molti si ritiravano. Questo approccio attivo, ma cauto, riflette la sua capacità di bilanciare rischio e opportunità.

Dai chip all’intelligenza artificiale, passando per Manhattan

Le recenti scelte di portafoglio parlano chiaro. Da un lato, Citadel ha ridotto drasticamente la sua partecipazione in Palantir, giudicando probabilmente le valutazioni troppo elevate. Dall’altro, ha triplicato l’investimento in Nvidia, puntando sul ruolo chiave dell’azienda nell’ecosistema dei chip per l’intelligenza artificiale. Una mossa che indica fiducia, ma non cieca: Griffin ritiene che l’AI sia utile nel breve termine, ma non ancora rivoluzionaria per l’investimento a lungo termine.

Non mancano posizionamenti più tradizionali, come l’aumento del 20% della quota in Alphabet, che riflette una convinzione nei fondamentali della società. E mentre la finanza resta al centro, Griffin continua anche la sua espansione nel settore immobiliare, con acquisti rilevanti a Miami, Manhattan e Palm Beach. Più che un vezzo personale, un investimento pensato per durare.

Lo scenario resta complesso, e Griffin non lo nasconde. Parla di “galleggiare, non affondare” e mette in guardia contro le politiche tariffarie dell’ex amministrazione Trump, considerate un pericolo per la stabilità economica americana. Ma proprio per questo, la sua strategia attiva acquista ancora più significato. In un’epoca di incertezze, forse è proprio questa la direzione più realista: muoversi, ma con attenzione.

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