Vale davvero la pena cambiare la caldaia con una pompa di calore? C’è chi dice che fa risparmiare, chi teme lavori troppo invasivi, e chi non sa da dove iniziare. Oggi però esiste un modo semplice per capire se la scelta è davvero conveniente. Un’app gratuita, realizzata da un ente pubblico, aiuta a valutare in pochi minuti la compatibilità con l’impianto esistente e i benefici concreti su bollette ed emissioni.
Molti si sono trovati di fronte al bivio: investire in un nuovo sistema di riscaldamento oppure tenere la vecchia caldaia ancora per qualche anno. Le pompe di calore sembrano la soluzione del futuro, ma i dubbi restano. E se i termosifoni non fossero compatibili? E se servissero lavori troppo costosi? Chi vive in case datate, con impianti a radiatori, spesso rinuncia per paura di complicazioni tecniche. Eppure, non sempre è necessario rifare tutto da capo.
L’idea di un calcolo rapido, affidabile e basato su dati reali, arriva da ENEA, in collaborazione con l’Università di Padova. Il loro strumento gratuito non promette miracoli, ma una valutazione chiara e concreta. Niente preventivi su misura o offerte commerciali, solo dati tecnici a portata di mano, utili per orientare una decisione importante.
PDC_RISC è il nome dell’applicazione gratuita sviluppata da ENEA nell’ambito della Ricerca di Sistema Elettrico Nazionale. Si tratta di uno strumento online pensato per valutare se conviene davvero sostituire la caldaia con una pompa di calore elettrica, mantenendo i radiatori e il circuito idraulico già presenti in casa.
Il funzionamento è semplice. Inserendo alcuni dati fondamentali, tipo di edificio, caratteristiche dell’impianto, consumi annui e dati sui radiatori, il sistema elabora una stima dei risparmi energetici, delle emissioni evitate e della compatibilità tecnica dell’intervento. In pochi minuti, si ottiene un report scaricabile che può essere il punto di partenza per una scelta più consapevole.
Ma non è uno strumento universale. Per essere utilizzato, l’immobile deve rispettare sei requisiti chiave: tra questi, la presenza di un impianto autonomo a radiatori, l’aver già eseguito lavori di riqualificazione energetica e la disponibilità di bollette di almeno 12 mesi successivi agli interventi. Se anche solo uno dei criteri non è rispettato, l’app segnala l’impossibilità di procedere.
Il report generato non sostituisce un progetto tecnico professionale, ma è utile per evitare valutazioni approssimative o aspettative irrealistiche. Inoltre, suggerisce se conviene integrare un impianto fotovoltaico e se il contatore elettrico necessita di potenziamento.
Uno dei timori più diffusi è che per installare una pompa di calore sia necessario rifare completamente l’impianto. In realtà, secondo ENEA e altre fonti autorevoli come l’Agenzia delle Entrate e laleggepertutti, molte abitazioni già riqualificate possono passare alla pompa di calore senza sostituire i radiatori.
Le pompe di calore moderne sono progettate per funzionare anche con sistemi a media temperatura, compatibili con termosifoni in ghisa o alluminio. Un esempio concreto è quello di un’abitazione in Emilia-Romagna, ristrutturata con cappotto e infissi nuovi, dove l’impianto a radiatori è rimasto intatto. Dopo l’installazione della pompa di calore, i consumi di gas si sono azzerati e la spesa per il riscaldamento è diminuita di oltre il 40%.
L’app ENEA aiuta proprio a valutare questa possibilità, evitando decisioni affrettate o interventi inutili. E se i requisiti non sono ancora soddisfatti, il report segnala quali sono i passi da compiere prima di poter passare alla nuova tecnologia.
Il risparmio economico si somma a quello ambientale: meno combustibili fossili, meno emissioni, e una maggiore indipendenza energetica, soprattutto se si aggiunge un impianto fotovoltaico.
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