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Economia e Finanza

Errori nella dichiarazione ISEE: quali rischi si corrono

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In caso di errori nella dichiarazione ISEE si può andare incontro a importanti sanzioni pecuniarie anche molto alte. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Quando si effettua la dichiarazione di l’ISEE occorre comunicare il possesso di beni o altri patrimoni. Nel caso in cui la dichiarazione dovesse risultare mendace, c’è il concreto rischio di andare incontro a sanzioni pecuniarie piuttosto alte.

L’indicatore ISEE serve ad accedere ad una serie di benefici e agevolazioni previste dallo Stato. L’attestato della situazione economica equivalente di un nucleo familiare ha la funzione di indicare lo stato di ricchezza di una famiglia. Grazie ad esso, l’INPS o gli altri enti possono concedere tutte quelle agevolazioni fiscali, come bonus o aiuti economici, che offrono un sostegno per le famiglie in difficoltà.

Per eseguire correttamente il suddetto calcolo è necessario che il contribuente effettui una dichiarazione veritiera e precisa. In sostanza, non devono essere omessi redditi o patrimoni: il rischio che si corre è di andare incontro a sanzioni pecuniarie.

Errori nella dichiarazione ISEE: quali sono i documenti necessari

Quando si compila il modello Isee è necessario presentare tutta la documentazione richiesta che serve a calcolare il valore di ricchezza di un nucleo familiare.

La lista dei documenti e piuttosto lunga ma serve ad individuare la situazione economica equivalente utile a definire l’eventuale presenza del diritto ad accedere a prestazioni sociali agevolate.

L’ISEE ha una validità di 12 mesi e scade al 31/12 di ogni anno. Questo documento fa riferimento alla condizione economica di 2 anni precedenti. In sostanza, l’ISEE del 2022 offre un’indicazione sulla condizione economica nel 2020 di un determinato nucleo familiare.

L’ISEE va rinnovato ogni anno, possibilmente a gennaio.

Per ottenere il suddetto attestato è necessario rivolgersi ad un CAF o ad un commercialista. Tuttavia, l’INPS ha messo a disposizione, sul proprio portale telematico, un’auto compilazione che permette al contribuente di inserire autonomamente tutti i dati richiesti.

In ogni caso, i documenti che bisogna presentare per avere l’ISEE sono i seguenti:

  • Codice fiscale e documento d’identità del richiedente ISEE;
  • Codice fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare;
  • Contratto d’affitto, se si vive in una casa in locazione;
  • Ultima dichiarazioni dei redditi modello 730;
  • Le certificazioni e le documentazioni volte ad attestare compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali e così via;
  • Documenti che attestano il valore del patrimonio mobiliare (es. Conti correnti bancari o postali, buoni fruttiferi, libretti postali, obbligazioni, BOT, etc.);
  • Il saldo e la giacenza media annua di estratti conto trimestrali e mensili dei depositi bancari o postali;
  • La targa e gli estremi di registrazione degli autoveicoli e motoveicoli intestati al richiedente Isee, l’obbligo riguarda i veicoli con una cilindrata pari o superiori a 500cc;
  • Gli estremi di navi e imbarcazioni;
  • Certificati catastali atti notarili del patrimonio immobiliare;
  • Quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto di un immobile di proprietà;
  • Patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio presentato ovvero la somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti per lavoratori autonomi e società;
  • Eventuale certificazione di disabilità.

Errori che costano caro

Nel caso in cui un contribuente dovesse omettere la presentazione di un documento utile alla compilazione dell’ISEE, c’è la concreta possibilità di essere tracciati dal fisco con il rischio di andare incontro a pesanti sanzioni pecuniarie.

I controlli vengono effettuati dall’Agenzia delle Entrate a campione e prevedono l’incrocio dei dati dell’anagrafe tributaria e di ogni altra informazione relativa al contribuente.

Di conseguenza, chi omette di dichiarare il possesso di un bene e presenta una dichiarazione mendace, al fine di usufruire di agevolazioni, è soggetto a sanzioni amministrative il cui valore è compreso tra 5.164 euro e 25.822 euro.

Al momento, l’ordinamento giuridico italiano non considera un reato penale l’omissione di dichiarazioni conformità del proprio patrimonio ai fini Isee. Ciò vuol dire che il contribuente che dichiara il falso rischia solo ed unicamente una sanzione amministrativa e mai, in alcun caso, la reclusione.

Floriana Vitiello

Aspirante giornalista. Si occupa della stesura di articoli per il web da oltre 5 anni. La scrittura è la sua più grande passione. Dopo diversi progetti editoriali in veste di Ghostwriter, approda su Trading.it e si dedica all’elaborazione di testi riguardanti pensioni, fisco e tasse. Impegnata in diversi progetti editoriali.

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