Torna a prevalere tra gli investitori la paura della recessione, con l’euro vicinissimo alla parità col dollaro. La moneta unica è arrivata per la prima volta fino a 1,0006 sul dollaro dal 2002.
Avvio di settimana in calo per i mercati, in vista del rilascio dei dati trimestrali e di quello sull’inflazione Usa.
In un contesto volatile e incerto sul piano internazionale l’Ue vive il peggio a causa della variabile della carenza di energia e in particolare dell’incertezza delle forniture di gas.
Gli investitori sono divisi tra la prospettiva di un calo dell’inflazione e una ripresa economica e la sua contrazione causata proprio da una politica monetaria più restrittiva. Anche in Asia gli indici sono in calo, ai minimi da due anni.
Entrambe le narrazioni hanno rafforzato il rialzo degli investitori nei confronti del dollaro, visto in un’ottica di bene rifugio anche contro lo yen. La Borsa di Tokyo arretra di quasi 2 punti percentuali, Shanghai di quasi l’1% e Hong Kong di oltre 1%. Il dollaro vola sopra quota 137 sullo yen che raggiunge il minimo degli ultimi 24 anni.
Lo yen si è deprezzato negli ultimi mesi soprattutto per l’anticonformismo della sua banca centrale. Diversamente dalle maggiori economie la BOJ ha scelto di non inasprire la sua politica monetaria, sostenendo che l’inflazione attuale è temporanea e figlia della situazione geopolitica.
Anche per questo lo yen viene venduto nei confronti del dollaro che con l’aumento dei tassi negli Stati Uniti promette migliori rendimenti. Questo nuovo equilibrio può avere ripercussioni sull’andamento del mercato azionario giapponese.
Secondo una lista di compagnie quotate stilata da UBS il calo dello yen nei confronti del dollaro può favorire società molto legate alle esportazioni. Tra i favoriti la compagnia petrolifera Inpex, i titoli industriali: Marubeni, Hitachi Construction Machinery, Mitsubishi Corporation e Komatsu. Tra i settori più favoriti anche quello automotive come Yamaha Motor e Mazda.
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