Può succedere di farsi fare un prestito da un amico o un parente, oppure di prestarli. Tuttavia, quei soldi devono essere restituiti. Come esserne certi
Nella vita, può succedere di farsi prestare denaro da amici o parenti, oppure di prestarli. Possono capitare una serie situazioni di emergenza e magari, per varie ragioni, non poter accedere a prestiti da banche e finanziarie.
A quel punto, si decide di ricorrere a un prestito da un amico o da un parente, promettendo di restituirlo al più presto. E ovviamente può accadere anche il contrario, ossia di prestare soldi a un amico o un parente.
In entrambi i casi, è il legame d’affetto che spinge a dare tali soldi sulla fiducia. Il punto, però, è questo: chi darà a chi ha prestato il denaro, la certezza che gli sarà restituito? A volte, infatti, non basta potersi fidare sulla parola, anche se si tratta di amici o parenti.
Naturalmente stiamo parlando di prestiti di cifre ingenti. La difficoltà, in casi di questo genere, è fornire evidenze che si è eseguito il prestito.
Quando si tratta di familiari oppure amici, non c’è quasi mai una scrittura privata che attesti l’avvenuta elargizione della somma. Può accadere che si chieda un prestito per comprare una macchina, una casa, per andare in vacanza e tanto altro. In ogni caso, chi assicura che la somma verrà restituita e come recuperarla?
Quando si tratta di prestito di denaro tra privati, non serve un atto formale, ma basta che i soldi vengano prestati a chi li chiede.
Quello che conta è la consegna del denaro. Si tratta di una sorta di mutuo. Per dimostrare che il prestito è davvero occorso, sono sufficienti documenti o testimonianze, ossia quanto dichiara chi ha assistito al prestito della somma.
La cosa migliore, come sempre, per evitare disguidi, è sempre quella di avere prove scritte dell’avvenuta elargizione. Altrimenti, un bonifico da cui risulta chiaramente il prestito.
In certi casi, per farsi restituire i soldi da un amico si dovrebbe intentare una causa, se proprio nessun tentativo di farsi restituire la somma, funzioni. Per provare che si è eseguito il prestito si possono usare messaggi, mail, registrazioni.
Se non ci sono prove, come quelle sopraccitate, il giudice non potrà procedere. L’unica cosa in cui dovrebbe sperare, è che il debitore confessi o che restituisca la somma.
In alternativa, può registrare una telefonata all’insaputa dell’interlocutore, cosa che è legale, se chi registra prende parte alla conversazione. Questa potrebbe essere una prova da presentare davanti al giudice, se si riesce a far confessare, durante la conversazione, di aver ricevuto i soldi.
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