La Cassazione si pronuncia con l’ordinanza n. 16715, le ferie non godute vengono tutelate.
Ci sono categorie di lavoratori vessate da un sistema non sempre equo. L’ultima battaglia portata avanti dal sindacato mobilita le proprie risorse affinché questi possano ottenere quello che hanno perso sinora. Anni e anni di ferie non godute possono cumulare un bel gruzzoletto per chi nel tempo ha lavorato, ma ha ottenuto meno di quello che gli spettava.
Le ferie sono un diritto, come lo è lavorare dignitosamente.
È l’Anief a farsi portavoce dei precari del comparto scuola, un mondo tanto complesso quanto bello che porta i lavoratori a vivere a volte, forti disagi. Trattasi di un lavoro che si ama, perché per molti “niente è come insegnare”, nonostante ci siano insegnanti che si accontentino di questo mestiere che considerano soltanto “l’ultima spiaggia” per potersi affermare nella carriera.
Al di là delle motivazioni però, c’è un elemento comune che viene condiviso dai precari in genere. Il fatto che questi vivono una condizione di “ferie non godute”, una condizione costituzionalmente non sana.
L’ordinanza n. 16715/2024 accoglie il ricorso del sindacato, affermando una conquista molto importante. I docenti a tempo determinato non possono essere considerati in automatico in ferie quando vengono meno le attività didattiche. Dal primo giorno di anno scolastico, fino all’ultimo.
Succede che giorni di vacanza, come ad esempio la Pasqua, vengono inclusi in automatico nei giorni di ferie. Di conseguenza, i precari non maturerebbero giorni di ferie che dovrebbero spettar loro di diritto.
Nel caso in cui il Dirigente scolastico non avesse richiesto per iscritto di far prendere ferie in questi periodi, e avvertisse della perdita per mancato utilizzo, si ha allora diritto ad un’indennità sostitutiva per le ferie non godute!
A volte il mondo occupazionale può essere “tossico”, e la pronuncia della Suprema Corte, illustra come ci siano categorie spesso considerate avvantaggiate, ma che di favori, ne hanno ben pochi.
Molti pensano che gli insegnanti siano avvantaggiati perché lavorano poche ore e godono di un perfetto equilibrio tra professione e vita privata. Niente di tutto questo sussiste.
Ci sono insegnanti precari costretti a fare chilometri, a volte anche in maniera inaspettata, da una scuola all’altra, senza garanzia di stabilità o uno stipendio a fine mese.
Quest’ultimo arriva, il Ministero dell’Istruzione e del Merito paga, ma spesso ciò accade con ritardi a causa della lenta burocrazia. Ci sono più disagi del previsto.
Grazie alle contestazioni Anief e alla Cassazione si possono recuperare fino a 10 mila euro di indennità sostitutiva negli ultimi 10 anni. Cioè fino a 1000 euro l’anno per ogni contratto fino al 30 giugno dal 2014 ad oggi. Bisogna aderire al ricorso cliccando sul link: Recupero Indennità Sostitutiva Ferie Non Godute per Docenti con Contratti al 30 Giugno.
Infine, non bisogna rischiare di far prescrivere l’anno 2013/2014, per cui è necessario inviare la diffida predisposta da Anief a mezzo PEC agli indirizzi indicati dal sito di riferimento.
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