Finalmente l’università deve dirmi tutto degli esami di mio figlio: privacy cancellata, me ne infischio delle polemiche

Il genitore ha il diritto di sapere tutto sugli esami del figlio all’università, la sentenza capovolge tutto.

La privacy ne viene fuori rivoluzionata, la sentenza del TAR Firenze, la n. 1212/2025, stabilisce che il genitore che mantiene il figlio all’università, ha diritto a essere informato dallo stesso Ateneo, sull’andamento degli studi, degli esami e di tutte le scadenze possibili. Un diritto che prevale sulla privacy del figlio anche se maggiorenne. La ragione? Se l’informazione è necessaria per continuare a esercitare l’obbligo di mantenimento, allora è un diritto intoccabile!

sfondo ragazzi all'università e logo privacy
Finalmente l’università deve dirmi tutto degli esami di mio figlio: privacy cancellata, me ne infischio delle polemiche- Trading.it

Dal caso concreto trattato dalla sentenza è possibile comprendere meglio. Un padre divorziato non riusciva a ottenere informazioni sulla figlia, così aveva chiesto all’Università di accedere alla documentazione legata all’iscrizione, date e votazioni di esami, e in che tempi si sarebbe determinata l’eventuale discussione di laurea.

Il motivo di ciò derivava proprio dalla necessità di verificare se l’obbligo di mantenimento fosse ancora valido, con l’intenzione di agire in via legale, se necessario. L’università aveva negato l’accesso, ritenendo prevalente la privacy della studentessa.

Ma il TAR di Firenze ha capovolto tutto, affermando il diritto-dovere dei genitori di istruire ed educare i figli. Questo sancito dall’art. 30 della Costituzione, giustifica l’accesso alle informazioni. Cosa si evince?

Tutti i limiti della privacy, cosa cambia all’università sugli esami del proprio figlio

Il fatto che il genitore voglia conoscere la “produttività accademica del figlio” è definito come giuridicamente rilevante al fine di valutare la sussistenza dell’obbligo di mantenimento. Ma ci sono dei limiti a garanzia della privacy? Ecco cosa cambia all’università in merito agli esami del proprio figlio.

aula università
Tutti i limiti della privacy, cosa cambia all’università sugli esami del proprio figlio- Trading.it

La sentenza del TAR di Firenze ha modificato la gestione del tema, innovandone la giurisprudenza. Ha dato la preminenza all’esigenza conoscitiva al fine di difendersi del padre, anche perché la figlia aveva 31 anni, e voleva sapere come stessero davvero proseguendo i suoi studi.

Fin qui è tutto abbastanza chiaro, ma c’è un ulteriore dettaglio da evidenziare, lo stesso TAR di Firenze ha posto un limiti. L’interesse del genitore a voler conoscere i voti dei singoli esami, non rientra nell’esercizio del suddetto diritto. Quindi, è in questo caso che la riservatezza del figlio prevale senza alcuna eccezione.

Per la Costituzione è un diritto-dovere del genitore occuparsi dell’istruzione dei figli, ma non pone un’azione assoluta al punto da derogare e far venire meno le norme sulla privacy, specie se la prole è maggiorenne e capace di compiere scelte autonome.

In sostanza, si possono avere delle informazioni sull’andamento universitario dei figli, anche se maggiorenni, ma in via generale e non in maniera assoluta, perché permane la riservatezza delle votazioni.

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