Tra le novità che si evidenziano nella manovra della Legge di Bilancio 2022, un emendamento per i finanziamenti chirografari a tassi agevolati per le Partita IVA e non solo.
inserito nella Legge di Bilancio 2022 Un emendamento migliorativo della normativa del mediocredito, con l’obiettivo di agevolare la nascita e lo sviluppo delle PMI (micro e di piccole dimensioni), ma con uno sguardo anche per gli autonomi e i privati. Ecco una breve panoramica dei beneficiari e degli obiettivi della misura inserita nella manovra del 2022.
L’emendamento prevede finanziamenti chirografari a tassi agevolati per un valore massimo fino a 75.000 euro. Solo in casi particolari può arrivare fino a 100.000 euro. Il finanziamento potrà essere rimborsato nell’arco temporale di quindici anni. Pioggia di soldi alle Partite IVA, come calcolare il contributo a fondo perduto spettante
Il provvedimento migliora la normativa del mediocredito rendendola più fattibile per piccole imprese, autonomi e privati. Inoltre, il testo dell’emendamento, prevede un intervento ampio che esclude ogni tipo di limitazione sui ricavi e il livello di indebitamento. Una misura senza precedenti che con le ultime novità apportate assume una notevole importanza.
LEGGI ANCHE>>>Finanziamento a tasso zero e senza garanzia fino a 10.000 euro: ecco per chi
I destinatari del mediocredito sono:
a) imprese titolari di partita IVA e professionisti, che svolgono l’attività da meno di cinque anni;
b) imprese individuali e professionisti che hanno un livello occupazionale fino ad un massimo di cinque dipendenti;
c) cooperative con dipendenti (non soci), società di persone e società a responsabilità limitata, fino ad un massimo di dieci unità,
d) imprese che alla data della presentazione della domanda di finanziamento presentino livelli di indebitamento fino a 100.000 euro.
L’emendamento, inoltre, ha abrogato le attuali disposizioni vigenti in termini di limitazione dei dati di bilancio. Attualmente possono accedere ai finanziamenti le imprese che abbiano avuto, nei 3 esercizi precedenti alla domanda di finanziamento, un attivo patrimoniale complessivo fino a 300.000 euro. Oppure, le imprese che abbiano realizzato, nei 3 esercizi precedenti alla domanda di finanziamento o dall’inizio dell’attività, un ammontare complessivo annuo di ricavi lordi, pari a 200.000 euro.
In tutela agli operatori che dovranno erogare il prestito, nasce il Fondo di garanzia di mediocredito. Si tratta di un fondo pubblico che tutela le operazioni di finanziamento. Possono acceder al fondo per richiedere la garanzia, i professionisti e le imprese attive da meno di cinque anni e con meno di cinque dipendenti.
Mentre la tensione in Medio Oriente esplodeva con raid aerei su Iran, Gaza e Yemen,…
Cosa accomuna una banca d’affari, un colosso del retail e una tech company da trilioni?…
Esenzione IVA per i trattamenti di chirurgia estetica: arriva il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate, per…
Quando il debito pubblico supera i 3.000 miliardi, si riapre puntualmente il dibattito su cosa…
I disoccupati hanno diritto alla NASpI, ma il beneficio non è per sempre e non…
Perché alcune date fanno tremare chi investe? E perché il 2025 potrebbe segnare una svolta…