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Fisco, via ai nuovi controlli: l’algoritmo vs evasione fiscale

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Con il via libera del Garante della Privacy, pronti i nuovi controlli del Fisco per il contrasto all’evasione fiscale: di cosa si tratta e come funzionerà

C’è sempre grande attenzione quando si parla del Fisco e dell’Agenzia delle Entrate, protagonista di una novità considerando che si è pronti, come si legge su Il Giornale, a partire con i nuovi controlli fiscali: quest’ultimi saranno fatti mediante l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, con algoritmi e machine learning impiegati nel contrasto all’evasione fiscale. Come funzioneranno e di cosa si tratta.

Lente di ingrandimento, controlli (fonte foto: Adobe Stock)

C’è grande attenzione dunque sulle novità che arrivano a proposito dei nuovi controlli fiscali, con il recente via libera arrivato da parte del Garante della Privacy circa i controlli fiscali predittivi con osservazione al trattamento dei dati dei contribuenti che, in relazione alla privacy, come spiega Il Giornale, subirebbe delle limitazioni.

Un tema molto importante, quello in questione, dove diversi sono gli aspetti da valutare, come ad esempio la trasparenza del trattamento, gli obblighi informativi verso i contribuenti interessati, oppure il diritto di limitazione del trattamento e le misure a garanzia dei diritti e delle libertà dei contribuenti.

Il Giornale, nel proprio approfondimento, spiega che sarà particolarmente importante, per il Garante, il meccanismo realizzato dal Fisco legato alla tutela dell’identità dei soggetti selezionati ai fini dei controlli. In particolare, si legge della pseudonomizzazione, attraverso cui l’Agenzia delle Entrate si impegna a proteggere la privacy dei contribuenti.

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Fisco e nuovi controlli: questione privacy, pseudonomizzazione e l’algoritmo

Argomento dunque dal grande interesse, quello in oggetto, con i nuovi controlli da parte del Fisco che secondo quanto si apprende da Il Giornale prenderanno il via dopo l’ok da parte del Garante della Privacy, con un tema dalla grande rilevanza rappresentato dai tanti aspetti da prendere in considerazione, tra cui la tutela dell’identità dei soggetti selezionati in relazione ai controlli.

Rispetto alla pseudonomizzazione, si legge circa il Garante “il ricorso alla pseudonimizzazione al fine di impedire, in presenza di dati finanziari, l’identificazione diretta degli interessati” deve essere basata su tecniche efficaci in relazione alla gran quantità di informazioni in possesso del Fisco.

Ad essere ben protetta deve essere l’identità, si legge ancora su Il Giornale, così da ridurre i rischi di re-identificazione. Non sarebbe sufficiente nascondere l’identità di un soggetto ai fini dell’impiemdnto del suo riconoscimento, poiché tra le informazioni ci sono anche i cc.dd oppure altre info.

Fisco e nuovi controlli: procedura e algoritmo

Restando nell’ambito di tale discorso, un altro aspetto importante riguardo l’algoritmo a cui si affiderà il compito di individuare gli evasori. A tal riguardo, Il Giornale menziona Italia Oggi, che spiega che in relazione alle attività di analisi del rischio di evasione fiscale, con riferimento all’impiegato di dati contenuti nell’archivio dei rapporti finanziari, l‘Agenzia delle Entrate, anche attraverso la pseudonomizzazione dei dati personali, “si avvale delle tecnologie, delle elaborazioni e delle interconnessioni con le altre banche dati di cui dispone”.

I criteri di rischio sono raggruppati nel data set di analisi e in quello di controllo. Rispetto al primo caso, Il Fisco fa riferimento ai dati utili per poter controllare la presenza di rischi fiscali, e le info raccolte saranno conservate per otto anni, si legge. Rispetto al secondo set di dati, ad essere raccolte saranno le posizioni fiscali circa i contribuenti, con ricorrenza di uno o più rischi, e a tal riguardo potrebbero esserci dei controlli. In questo caso, i dati raccolti verranno conservati per dieci anni.

L’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare un accertamento fiscale: ecco di cosa si tratta

La procedura, come si legge su Il Giornale che menziona Italia Oggi, da parte dell’Agenzia delle Entrate, prevedrebbe l’individuazione della platea di riferimento, scelta della base dati, definizione del criterio di rischio, scelta e implementazione circa modelli e tecniche di analisi deterministica/stocastica, controllo della giusta applicazione delle tecniche impiegate circa l’analisi, la creazione del dataset di controllo, e per finire test su un campione, a caso, che sia rappresentativo della popolazione.

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