Il portale va in tilt e cambia tutto: quello che è successo il 16 maggio potrebbe riguardare milioni di contribuenti. Quando il fisco si inceppa, le conseguenze non tardano ad arrivare. E a volte, proprio quando la corsa contro il tempo si fa più frenetica, arriva un colpo di scena.
Non sempre i problemi informatici si risolvono con un aggiornamento: questa volta l’interruzione ha avuto un peso concreto. E adesso, una nuova data fa respirare chi era in coda. Ma non è solo una questione di scadenze.

Una mattina qualunque può diventare cruciale per chi deve inviare documenti, effettuare versamenti, rispettare date fissate da mesi. Il 16 maggio sembrava uno di quei giorni, ma qualcosa è andato storto. Il sito dell’Agenzia delle Entrate ha iniziato a rallentare, poi a bloccarsi. Migliaia di utenti hanno provato ad accedere, senza riuscirci. Nessuna pagina caricata, nessun pagamento inviato. Un’intera infrastruttura si è incrinata, proprio quando serviva di più.
La tensione è salita, le domande si sono moltiplicate. Cosa succede ora? È giusto penalizzare chi non ha potuto completare l’adempimento per colpe non sue? In mezzo al caos, è arrivata una risposta ufficiale: le scadenze fiscali del 16 maggio slittano al 30 maggio 2025. Una proroga che non è solo una misura tecnica, ma una presa d’atto della fragilità del sistema.
Quando il sito si blocca, il calendario fiscale cambia
Il portale dell’Agenzia delle Entrate ha subito un blocco durato ore. Dalle 10:04 del mattino fino alle 19:30, nessuno è riuscito a usare i servizi online. A pesare sull’infrastruttura è stato soprattutto l’avvio della dichiarazione precompilata, che ha provocato un’ondata di accessi mai vista. Il sito, gestito da Sogei, non ha retto il carico. Il risultato: una paralisi completa.

Di fronte a un simile disservizio, l’Agenzia ha firmato un provvedimento urgente il 20 maggio. Il testo, identificato con il numero 225451, sposta tutte le scadenze del 16 maggio al 30. Questo rinvio riguarda, tra le altre cose, la terza rata dell’Iva, i versamenti Irpef dei datori di lavoro, la Tobin Tax e l’imposta sugli intrattenimenti. Nessuna richiesta da presentare: la proroga vale in automatico per tutti.
Questo intervento non è solo una risposta tecnica, ma anche una garanzia di equità. Quando lo Stato chiede puntualità, deve anche garantire accessibilità. Se il sistema non è disponibile, è giusto concedere più tempo.
Dove trovare le informazioni aggiornate (senza impazzire)
Per chi vuole conferme ufficiali, basta andare sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Nella sezione “Sala Stampa” è disponibile il comunicato che annuncia la proroga. Nella pagina dei “Provvedimenti” si trova il testo integrale, che ha valore legale anche senza pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Chi aveva una scadenza il 16 maggio può ora respirare. Ha tempo fino al 30 maggio per completare l’adempimento. Senza panico, senza corse.