Attenzione a quello che vi dice il fisioterapista perché potrebbe mettervi in pericolo e per lui si tratta di abuso. I dettagli.
Bisogna fare una distinzione importante tra fisioterapista e medico. Entrambi sono laureati ma hanno mansioni specifiche che non possono sconfinare nemmeno con il consenso del paziente.
Partiamo dall’inizio e tutto sarà più chiaro. Il fisioterapista è un professionista sanitario laureato in Fisioterapia che si occupa di prevenzione, diagnosi funzionale, cura e riabilitazione di disfunzioni motorie e funzionali del corpo umano, intervenendo su problemi muscolo-scheletrici, neurologici, respiratori e viscerali di varia origine, inclusi traumi, patologie croniche e difetti posturali. Utilizza tecniche manuali, esercizi terapeutici e terapie fisiche e strumentali per recuperare la mobilità, ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita del paziente.
Il fisioterapista valuta lo stato fisico del paziente per individuare la causa delle limitazioni. Poi elabora un piano di riabilitazione su misura, basato su un programma terapeutico personalizzato. Applica diverse terapie, come massaggi, manipolazioni, esercizi specifici, e terapie strumentali (ecografia, elettroterapia) e collabora con altre figure mediche, come il fisiatra, ricevendo da loro le indicazioni per il trattamento. Ecco, appunto, collabora. Ma da solo un fisioterapista può prescrivere una cura medica?
A ognuno il suo è la sintesi della Corte di Cassazione Penali. Il fisioterapista che, in totale autonomia, fa una diagnosi e prescrive una terapia commette il reato di esercizio abusivo della professione medica.
Lo ha stabilito la legge, che ha respinto il ricorso di un imputato condannato per entrambi i reati, accogliendo unicamente il motivo che lamentava la mancanza di motivazione in ordine alla durata dell’interdizione dall’esercizio dell’attività professionale.
Il caso esaminato dalla Cassazione ha visto un fisioterapista condannato per esercizio abusivo della professione medica e violenza sessuale. La Suprema Corte ha spiegato che, per quanto la fisioterapia rientri tra le professioni sanitarie, essa non si sovrappone alla professione medica. Anzi, la professione medica, con la sua diagnosi e la sua prescrizione, è il valido presupposto giustificativo per lo svolgimento della fisioterapia. Egli ha diagnosticato la malattia e deciso la cura in totale autonomia. La vicenda si è aggravata perché dalle accuse a lui rivolte, l’imputato ha praticato atti sessuali.
La Suprema Corte ha sottolineato che è stato proprio l’esercizio abusivo della professione a determinare lo stato di fiducia dei pazienti nell’operato del fisioterapista, creando così quello stato di inferiorità psico-fisico della vittima rispetto all’autore degli abusi. Neppure con il consenso del paziente, il fisioterapista può prescrivere una terapia medica.
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