Ha smesso di credere nei grandi leader globali ma non vuole rinunciare agli investimenti: cosa fa chi, come Franco, cerca rifugio in un mercato sempre più instabile? Quando ogni dichiarazione scatena reazioni a catena, restare calmi è un’arte.
Ma c’è un modo per mantenere il sangue freddo e la bussola dritta, anche quando la politica si fa imprevedibile. A Piazza Affari ci sono scelte che non promettono scintille, ma offrono qualcosa di più prezioso: continuità. Franco ha trovato in tre azioni italiane la risposta alla sua esigenza di sicurezza. E i numeri non mentono.

Franco segue i mercati da tempo. Analizza i dati, confronta i grafici, ascolta con attenzione gli analisti. Ma ultimamente qualcosa lo inquieta. Le incertezze politiche, in particolare quelle legate a Donald Trump, lo destabilizzano. Le sue posizioni altalenanti e le uscite imprevedibili fanno tremare gli equilibri globali, e Franco non vuole affidare i suoi risparmi all’umore del giorno.
Nonostante questo, non ha intenzione di uscire del tutto dai mercati. Vuole restare investito, ma in modo più prudente. Il suo consulente gli propone allora di guardare verso titoli più solidi, meno esposti alle onde d’urto: le azioni difensive di Piazza Affari. Tre nomi emergono subito: Snam, Terna e Italgas.
Le azioni difensive italiane: una strategia per restare nel mercato senza farsi travolgere
Snam, Terna e Italgas operano in settori regolati come il trasporto e la distribuzione di gas o energia elettrica. In pratica, gestiscono infrastrutture essenziali, che continuano a funzionare a prescindere dai cicli economici. Per Franco, questo significa una cosa sola: stabilità. E anche rendimenti interessanti.

Guardando i numeri, Snam a gennaio 2015 quotava circa 1,97 euro. Oggi si attesta intorno ai 5,06 euro, con una crescita del 157%. Terna, che nello stesso periodo era a 2,46 euro, oggi vale 8,77 euro, segnando un balzo di oltre 256%. E Italgas, arrivata in Borsa nel 2016 a 2,86 euro, ha raggiunto i 7,24 euro, con un incremento di circa 153%.
Sono numeri che parlano chiaro. E non si tratta solo di crescita del capitale. Questi titoli si distinguono anche per i dividendi costanti e spesso generosi. Negli ultimi anni, il dividend yield medio di Snam è stato intorno al 5,5%, Terna al 4,7%, e Italgas tra il 4,2% e il 4,5%. A tutto questo si aggiunge un consenso positivo da parte delle banche d’affari, che vedono in questi titoli opzioni solide per chi cerca protezione e rendita.
Meglio del Ftse Mib? I numeri non lasciano dubbi
E il confronto con il FTSE MIB? Anche qui la risposta è netta. L’indice principale della Borsa Italiana è passato da 11.784 punti a 37.062 punti tra gennaio 2015 e oggi. Si tratta di una crescita del 214%, che certamente è notevole, ma accompagnata da forti oscillazioni. Chi ha seguito il Ftse Mib in questi anni ha vissuto momenti di grandi salite, ma anche crolli e riprese lente.
In confronto, le azioni difensive hanno mostrato una traiettoria meno movimentata, ma spesso più sicura. Terna, in particolare, ha fatto meglio del Ftse Mib in termini di prezzo puro, mentre Snam e Italgas, pur avendo rendimenti leggermente inferiori, hanno premiato con dividendi costanti e volatilità contenuta. Per chi, come Franco, vuole dormire sonni tranquilli, questo vale oro.
Alla fine, non si tratta di inseguire il rendimento massimo, ma di trovare un equilibrio. Restare nel mercato senza lasciarsi travolgere dagli umori politici e dalle incertezze globali è possibile. Basta saper scegliere con attenzione. Franco l’ha fatto: ha trovato tre nomi affidabili, italiani, e capaci di navigare anche nei mari più agitati.