Per un errore dei servizi postali, a volte può capitare che le bollette di luce e gas possano arrivare in ritardo: cosa accade in questi casi? Cosa deve fare il consumatore? La risposta non è immediata ma potrà dare una mano qualora questo fosse il vostro caso.
Molto spesso capita che le bollette della fornitura elettrica o del gas non risultino pagate non per negligenza dell’utente, ma perché il servizio postale ha ritardato la consegna e sono state recapitate in ritardo. La compagnia elettrica, inconsapevole, potrebbe lamentare al cliente il mancato pagamento della somma spettante.
Cosa accade in questi casi? Cosa potrebbe fare il cliente che non ha pagato a causa di un ritardo nelle consegne di cui non ha responsabilità? Scopriamo insieme la risposta a questi importanti interrogativi.
Ci sono dei casi in cui la bolletta della fornitura di luce e gas non risulti pagata per cause non imputabili al cliente. Molto spesso, infatti, ciò avviene perché la fattura arriva materialmente in ritardo al domicilio segnalato dal cliente. Nel dettaglio, i casi possibili sono due:
In generale, inoltre, quando accade un evento del genere si corre anche il rischio di diventare, ingiustamente, cliente moroso: esiste, però, un modo per evitarlo.
Nel caso che abbiamo appena descritto, il mancato pagamento di una bolletta della fornitura di luce e gas o il pagamento il ritardo, non è per nulla imputabile al cliente. In situazioni del genere, tuttavia, c’è sempre l’eventualità che, una volta non corrisposto l’importo in tempo, si possa diventare cliente moroso.
Tuttavia questa situazione si può evitare. I gestori delle forniture, infatti, sono obbligati ad emettere la bolletta entro 45 giorni dall’ultimo giorno fatturato oppure entro il termine indicato dal contratto di libero mercato. Qualora non vengano rispettati questi termini, si potrà non solo evitare l’iscrizione come cliente moroso, ma anche chiedere un indennizzo automatico fino ad un ammontare di 60 euro.
Nel dettaglio, tale indennizzo corrisponde ad una cifra crescente in base al ritardo accumulato. Si parte, infatti, da 6 euro per un ritardo di massimo dieci giorni solari fino a 60 euro per un ritardo superiore a 90 giorni.
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