Gli analisti non hanno dubbi: queste azioni valgono più dei prezzi attuali

Mentre la tensione in Medio Oriente esplodeva con raid aerei su Iran, Gaza e Yemen, le principali banche d’investimento italiane rilasciavano valutazioni ottimistiche su diversi titoli. Una coincidenza temporale che fa riflettere: tra guerra e mercati, i segnali arrivano da entrambe le direzioni. Le decisioni prese pochi giorni prima dell’escalation raccontano una fiducia precisa verso alcuni settori della finanza italiana.

Certe volte, i segnali arrivano in silenzio. Mentre il mondo osservava con crescente allarme la spirale militare tra Israele e Iran, gli analisti delle grandi banche italiane aggiornavano i loro giudizi sui principali titoli di Piazza Affari.

Analista al lavoro
Gli analisti non hanno dubbi: queste azioni valgono più dei prezzi attuali-trading.it

Tra il 9 e il 13 giugno, Banca Akros, Mediobanca e Intermonte hanno rilasciato una serie di valutazioni che, viste con il senno di poi, sembrano scollegate dal contesto geopolitico. Ma la coincidenza è troppo evidente per non essere notata.

Nelle stesse ore in cui si registravano attacchi su siti nucleari iraniani, raid su Gaza e bombardamenti in Yemen, Banca Akros alzava i target su diversi nomi chiave. Telecom Italia passava da 0,43 a 0,48 euro, Azimut Holding veniva promossa con un target a 31 euro, e Enel vedeva il proprio valore stimato salire a 8,80 euro. In parallelo, Prysmian riceveva fiducia grazie all’acquisizione di Channell, con un nuovo obiettivo a 65 euro. Anche titoli meno in vista, come Intercos, Technoprobe e Lottomatica, venivano confermati con rating Buy.

Le valutazioni di Akros prima che scoppiasse la crisi

Le mosse di Banca Akros non appaiono improvvisate. I giudizi pubblicati a inizio giugno suonano oggi come una presa di posizione netta, a pochi giorni dai primi bombardamenti israeliani in Iran e dalla risposta militare di Teheran. A colpire non sono solo i nomi scelti, ma anche la coerenza delle revisioni al rialzo. I titoli coinvolti rappresentano comparti strategici: telecomunicazioni, energia, finanza e tecnologia industriale.

Persona che legge dei grafici dei mercati
Le valutazioni di Akros prima che scoppiasse la crisi-trading.it

Anche i nomi meno noti hanno ricevuto attenzione. Technoprobe, specializzata in componenti per semiconduttori, è stata valutata con target a 8,50 euro. Lottomatica, che opera nel settore giochi, ha ottenuto un fair value di 26 euro. Si tratta di segnali chiari: secondo Akros, ci sono realtà italiane che, indipendentemente dal rumore internazionale, valgono già più di quanto dicano i loro prezzi di mercato.

In questi giudizi c’è una visione che guarda oltre la turbolenza di breve termine. E forse è proprio questo che li rende interessanti, oggi più che mai.

Mediobanca e Intermonte: approcci diversi, stessa fiducia nei fondamentali

Mentre Akros si muoveva con convinzione, Mediobanca ha mantenuto un approccio più selettivo. Ha ridotto il target su Italgas da 7,80 a 7,20 euro, ma ha compensato con una nuova copertura positiva su Philogen, realtà biotech con target a 42,50 euro. Anche qui, la scelta sembra premiare innovazione e potenziale di crescita, in un settore poco esposto alle turbolenze geopolitiche.

Maire Tecnimont, invece, ha ricevuto un rating “Neutral”: una valutazione che lascia intendere prudenza, ma non sfiducia.

Intermonte, infine, ha deciso di puntare su aziende meno mainstream ma con forte prospettiva. Ecosuntek è stata valutata positivamente con un target di 47,50 euro, mentre Fine Foods & Pharmaceuticals ha ottenuto un giudizio Outperform a 11,50 euro. Titoli piccoli, certo, ma che parlano di un’attenzione costante ai fondamentali.

In un contesto segnato da instabilità internazionale, il fatto che le principali case d’investimento italiane si siano espresse in modo così chiaro su questi titoli diventa più che una semplice coincidenza. È una lettura del presente, ma anche un segnale sul futuro.

Gestione cookie