Cresce la tensione tra Grecia e Turchia. I toni si accendono sulla questione delle isole dell’Egeo. In un contesto già ricco di potenziali esplosioni, le diplomazie provano a intervenire.
In Europa non si dormono sonni tranquilli. Stavolta lo scenario denso di tensioni è quello greco turco.
L’apprensione sulla questione potrebbe spingere i maggiori protagonisti della politica moderna a dover fare qualche prova di schieramento.
La diplomazia internazionale prova a prendere posizione a seguito delle affermazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha incriminato alla Grecia una manovra sospetta: la localizzazione di strutture militari operative presso la frontiera e lo sconfinamento non autorizzato nel suo spazio aereo.
Stando al presidente turco la comprensione è ai minimi termini. Le parole di Erdogan non lasciano indifferenti e suggeriscono attenzione: “Faremo ciò che è necessario, verremo di notte”.
Giunta ad Atene, la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha manifestato la sua vicinanza al Paese e ai cittadini greci. Non vi sono dubbi, a sua detta, lo Stato francese non ha mai esitato a sostenere la causa greca e cipriota, specie quando vi è stata la necessità di difendere la sovranità dei due Paesi da minacce esterne e dagli appetiti insaziabili si Paesi prossimi.
In poche parole, la Francia ha scelto di difendere la causa greca.
Ci va giù pesante anche il padrone di casa, nelle parole di Nikos Dendias, ministro degli Esteri greco: “Vorrei consigliare a chi sogna attacchi e conquiste di pensarci 3 o 4 volte. Siamo in grado di difendere la nostra patria e la nostra indipendenza territoriale”.
Intanto la replica del leader turco non si fa attendere. Nel corso della sua visita nei Balcani, Erdogan rincara la dose. Ci tiene a ribadire come l’espressione possiamo arrivare di notte valga a dire che il loro attacco potrebbe essere improvviso.
Il presidente turco ribadisce la presenza di queste basi militari sulle isole egee. La Turchia, a sua detta, si sentirebbe minacciata da queste manovre illegali. La pazienza ha un limite, questo il succo del suo pensiero.
Non tarda ad arrivare l’opinione Usa sulla questione. Le avvisaglie di Erdogan sono state definite fuori luogo e fini a se stesse. Insomma, la Grecia non si tocca, tantomeno la sua sovranità sulle isole del Mar Egeo.
L’argomento non si discute.
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