Alcuni utenti devono pagare il canone RAI tramite Modello F24. Come si compila e cosa succede agli inadempienti?
Dal 2016, il canone RAI viene addebitato ai possessori di apparecchi televisivi direttamente nella bolletta dell’energia elettrica. La normativa, tuttavia, prevede delle eccezioni, che consentono ad alcune categorie di soggetti di pagare tramite Modello F24.
In particolare, l’adempimento spetta ai soggetti che vivono in un’abitazione in cui il contratto di utenza domestica è intestato a un’altra persona (ad esempio, in familiare o un coinquilino) e agli intestatari di utenze alimentate da reti che non risultano collegate al sistema nazionale di trasmissione, come sancito dal Decreto Ministeriale n. 94 del 13 maggio 2016. In entrambe le ipotesi, il pagamento va effettuato autonomamente, tramite Modello F24, perché non è possibile l’addebito automatico in bolletta, pur essendo documentato il possesso di una televisione. Ma come si procede e cosa succede se non si rispettano le scadenze?
I soggetti che sono obbligati a pagare il canone RAI tramite Modello F24 possono provvedere in una delle seguenti modalità, rispettando le relative scadenze:
Per chi ha scelto la seconda o la terza opzione, dunque, deve affrettarsi e rispettare la scadenza del prossimo 31 luglio, per evitare problemi. Nel Modello F24 vanno inseriti determinati codici tributo, nella sezione “Erario” della documentazione e, nel dettaglio: TVRI, per il rinnovo del canone, o TVNA, per una nuova attivazione.
È, inoltre, necessario specificare l’anno di riferimento del canone. Nel caso in cui ci fossero dubbi sulla procedura da seguire, gli utenti possono consultare le indicazioni contenute nella Circolare n. 45/E del 2016 dell’Agenzia delle Entrate, rivolta proprio al pagamento con Modello F24.
Gli utenti obbligati a pagare il canone RAI che non adempiono entro le scadenze pocanzi illustrate devono fare i conti con l’irrogazione di sanzioni e interessi di mora, che comportano una maggiorazione della somma originariamente dovuta. Per questo motivo, rispettare la data del 31 luglio 2025 risulta essenziale per chi ha optato per il versamento semestrale o trimestrale, perché la multa potrebbe essere salata.
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