Ho chiesto all’amministratore di condominio l’assemblea da remoto, si può rifiutare?

Una decisione presa dietro uno schermo, eppure capace di incidere sulla vita di un intero edificio. L’assemblea condominiale in videoconferenza, oggi, non è più un’eccezione ma una possibilità concreta, regolata da norme precise. In un Paese dove la gestione della casa comune è spesso terreno di attriti, la tecnologia si infiltra tra le mura condominiali portando nuove abitudini e qualche interrogativo. Dietro la scelta di collegarsi online, c’è una storia di cambiamenti legislativi, di diritti da rispettare e di un delicato equilibrio tra praticità e privacy.

Negli ultimi anni, l’immagine della sala riunioni affollata e un po’ caotica ha iniziato a essere affiancata da un’altra: finestre di video aperte sullo schermo, voci che si alternano, qualcuno che parla con il microfono spento. È un quadro familiare per chi ha già sperimentato le riunioni a distanza.

assemblea via web
Ho chiesto all’amministratore di condominio l’assemblea da remoto, si può rifiutare?-trading.it

Ma quando si tratta di deliberare su spese, lavori e regole di convivenza, l’aria cambia. Il condominio non è un’azienda, eppure le sue dinamiche, per certi versi, le ricordano. Qui però ogni decisione si intreccia con la vita privata di chi abita lo stabile.

L’idea di tenere un’assemblea condominiale online non è nata dal nulla. Ha trovato terreno fertile in un contesto straordinario: la pandemia. E lì si è scontrata con una normativa che, fino a poco tempo fa, imponeva l’unanimità dei consensi. Una soglia altissima, che di fatto rendeva questa opzione irrealizzabile. Poi è arrivata la legge n. 159 del 2020, che ha abbassato il quorum richiesto e aperto una nuova strada.

Dal vincolo dell’unanimità alla regola della maggioranza

L’articolo 66 delle disposizioni attuative del Codice Civile è il riferimento chiave: oggi basta il consenso della maggioranza dei condomini per rendere valida un’assemblea in videoconferenza. Un cambio di passo significativo, che ha reso più agile la convocazione e ha permesso di mantenere la gestione condominiale attiva anche in situazioni di emergenza.

persone collegate a mezzo web
Dal vincolo dell’unanimità alla regola della maggioranza-trading.it

Nella pratica, significa che in un condominio di dieci proprietari ne servono almeno sei favorevoli alla modalità telematica. Con meno consensi, l’amministratore non può imporla e deve tornare al tradizionale incontro in presenza. Un dettaglio non trascurabile, perché garantisce che la scelta non diventi uno strumento di esclusione per chi non ha accesso agevole alle tecnologie o non si sente a proprio agio con esse.

Questa apertura normativa è stata letta da molti come un passo verso la modernità, ma ha anche riacceso il dibattito sul ruolo dell’amministratore. Non solo convocatore, ma anche mediatore, capace di trovare un equilibrio tra innovazione e inclusione. In alcuni casi, il passaggio alla modalità online ha ridotto assenze e ritardi, in altri ha generato diffidenza. In ogni caso, è ormai una possibilità radicata, che si inserisce nel quotidiano con un impatto sempre più evidente.

Privacy e consenso: la linea sottile da non oltrepassare

Se la modalità di collegamento è più flessibile, il nodo della privacy resta saldo. La registrazione delle assemblee, anche quando si svolgono da remoto, è permessa solo con il consenso unanime di tutti i partecipanti. Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali, sottolineando che basta un solo “no” per bloccare la registrazione.

È una regola che tutela chi non vuole lasciare una traccia digitale del proprio intervento. La norma si applica anche alle riunioni in presenza, ma nel contesto online acquista un peso ulteriore. In un’epoca in cui la condivisione di contenuti è diventata istantanea, mantenere il controllo sulla propria immagine e sulle proprie parole è un diritto imprescindibile.

Per questo, una buona prassi adottata da molti amministratori è quella di chiedere in anticipo, con una comunicazione scritta, sia la disponibilità alla modalità telematica sia l’autorizzazione alla registrazione. Un passaggio che evita tensioni in diretta e permette di organizzare la riunione nel pieno rispetto delle regole.

Alla fine, il vero cambiamento portato dalle assemblee condominiali online non è solo tecnologico. È culturale. Significa ripensare il modo in cui si prende parte alla vita comune, con uno schermo che può avvicinare o allontanare, a seconda di come lo si usa.

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