Una madre entra in farmacia per acquistare il liquido per le lenti a contatto della figlia. Nulla di straordinario, se non fosse per quella voce in testa che le chiede: “E se potessi detrarlo dalle tasse?” Una domanda semplice che apre un mondo complesso fatto di scontrini, codici misteriosi e regole che cambiano a seconda dei dettagli. Eppure, sapere se l’acquisto del liquido per lenti rientra tra le spese sanitarie detraibili può fare la differenza a fine anno. Le risposte ci sono, ma spesso si nascondono tra cavilli burocratici e diciture tecniche.
Capita di comprare il liquido per le lenti e buttare lo scontrino senza pensarci troppo. Ma in alcuni casi quello scontrino potrebbe avere un valore fiscale.
E non si parla di cifre enormi, ma quando si sommano piccoli importi ripetuti nel tempo, il vantaggio può essere reale. L’errore più comune è pensare che tutto ciò che riguarda la salute sia automaticamente detraibile. In realtà, non è sempre così. Ci sono criteri precisi da rispettare, e molto dipende dal tipo di documento fiscale che si riceve.
Una spesa fatta in farmacia può diventare detraibile solo se lo scontrino parla chiaro: deve riportare certe diciture, codici, o indicazioni che rendano evidente la natura sanitaria del prodotto. Ed è proprio su questo punto che si gioca tutto. Un flacone di liquido per lenti a contatto, usato ogni giorno, può rientrare tra le spese sanitarie. Ma solo a certe condizioni.
Per l’Agenzia delle Entrate, il liquido per le lenti a contatto è una spesa sanitaria detraibile soltanto se il prodotto ha la marcatura CE e viene identificato come dispositivo medico. Questo aspetto non può essere ignorato. La presenza del simbolo CE o della codifica AD (utilizzata nel Sistema Tessera Sanitaria) rappresenta la chiave per capire se la spesa può essere inserita nella dichiarazione dei redditi.
Nello scontrino parlante, oltre alla descrizione del prodotto, è necessario che compaia anche il codice fiscale della persona che ha sostenuto la spesa. Se il liquido è stato acquistato per un familiare a carico, come nel caso di una figlia minorenne, non è un problema. L’importante è che chi paga risulti chiaramente sul documento.
Molte farmacie, anche quelle nei grandi centri commerciali o nei punti Poste Salute, sono già attrezzate per emettere scontrini compatibili con le detrazioni. Ma non sempre viene fatto in automatico. Per questo conviene chiedere espressamente uno scontrino con indicazione del dispositivo medico. È un piccolo gesto che può fare la differenza.
Immaginare due casi concreti aiuta a chiarire: nel primo, una persona acquista il liquido e riceve uno scontrino generico, senza dettagli tecnici. Quella spesa, anche se reale, non potrà essere detratta. Nel secondo caso, lo scontrino riporta il codice AD, la marcatura CE è indicata, e il codice fiscale è presente. A questo punto, si rientra pienamente nelle regole per le spese sanitarie detraibili.
Il consiglio utile è quello di controllare sempre la documentazione ricevuta, conservare lo scontrino e, se possibile, verificare che la spesa compaia nel proprio cassetto fiscale tramite il portale del Sistema Tessera Sanitaria. Se non compare, è possibile inserirla manualmente, allegando la documentazione corretta.
Anche le piccole spese quotidiane, se tracciate e documentate in modo corretto, possono contribuire a un risparmio fiscale a fine anno. Non si tratta solo di burocrazia, ma di attenzione e consapevolezza. Perché un semplice flacone, in certi casi, può valere molto di più di quanto si pensi.
Una spesa che sembra semplice, una polizza contro terremoti o alluvioni, può nascondere un’inaspettata sorpresa…
Ritirarsi dal lavoro prima dell’età pensionabile può sembrare un sogno irraggiungibile. Ma in certe situazioni,…
Quanto si può davvero ottenere con la pensione di invalidità e l'indennità di accompagnamento? In…
Cosa spinge davvero a scegliere tra due alternative tanto simili quanto distanti? Una rende subito,…
Spunta l'ipotesi della riduzione della durata della NASpI e scatta il panico tra gli interessati:…
Una frase come “Mio figlio disabile non può votare in assemblea condominiale” lascia senza parole.…