Un’eredità può sembrare un dono inatteso, ma quando si scopre che l’immobile ricevuto presenta abusi edilizi non sanati, il quadro cambia radicalmente. Il rischio di ritrovarsi coinvolti in responsabilità legali è una paura più diffusa di quanto si pensi. Cosa accade davvero a chi si ritrova proprietario di una casa non in regola? Il timore più grande riguarda la responsabilità penale, ma dietro questa preoccupazione si nasconde una verità molto più articolata. E capire come muoversi può fare la differenza tra un’opportunità e un incubo burocratico. L’Italia, con il suo immenso patrimonio edilizio, ha spesso a che fare con irregolarità costruite nel silenzio e tramandate inconsapevolmente. La legge, però, ha tracciato confini chiari.
Ricevere una casa in eredità può cambiare la vita, ma nasconde anche imprevisti di cui nessuno parla volentieri. Uno di questi è la presenza di abusi edilizi, che spesso emergono solo quando si tenta di vendere l’immobile, fare dei lavori o semplicemente regolarizzarne la situazione.

Le sorprese possono arrivare anche dopo aver accettato l’eredità, e a quel punto non è più possibile tornare indietro. Le domande che sorgono sono molte: si può finire nei guai con la giustizia? Bisogna pagare multe pesanti? Si rischia di perdere la casa o doverla demolire? La risposta non è sempre univoca, ma ci sono principi precisi da conoscere per affrontare la situazione senza panico.
Chi eredita un immobile con abusi edilizi non risponde penalmente ma può subire conseguenze amministrative
La legge italiana stabilisce che la responsabilità penale è personale. Ciò significa che chi eredita un immobile con abusi edilizi non commette reato, nemmeno se l’opera è stata realizzata senza alcun permesso o in totale difformità. Anche in presenza di violazioni edilizie gravi, la responsabilità non si trasmette agli eredi. Nessuna denuncia, nessun processo penale può coinvolgere chi non ha materialmente commesso l’abuso.

Ma questo non significa che tutto sia risolto. La questione amministrativa è un altro paio di maniche. Gli eredi dell’immobile abusivo possono ricevere un ordine di demolizione oppure una richiesta di adeguamento alle normative vigenti. L’autorità comunale ha infatti il potere di intervenire sul bene, anche se il proprietario non è il responsabile diretto dell’abuso.
Secondo la Cassazione (sentenza n. 16141/2023), l’ordine di demolizione si trasmette agli eredi anche dopo la morte dell’autore dell’abuso, proprio perché riguarda il bene e non la persona. Diverso è il discorso per la sanzione pecuniaria: se non è stata ancora emessa, può essere richiesta all’erede, ma se già era stata indirizzata al defunto, non si trasferisce. In sostanza, chi eredita non è punito, ma resta esposto a obblighi che possono costare tempo e denaro.
Esistono strumenti per sanare gli abusi edilizi ereditati e regolarizzare l’immobile senza perdere la proprietà
Non tutto è perduto: chi riceve un immobile con irregolarità edilizie può presentare una richiesta di sanatoria. Il Comune ha il compito di valutare la regolarizzabilità dell’abuso. Serve presentare una relazione tecnica dettagliata e versare un contributo, il cui importo dipende dalla tipologia dell’intervento e dalla normativa locale.
La legge prevede la doppia conformità, cioè la necessità che l’opera sia in regola sia con le norme edilizie del tempo in cui è stata realizzata, sia con quelle in vigore oggi. Tuttavia, grazie al recente Decreto Salva Casa (Legge n. 105/2024), questa rigidità è stata in parte superata. Per alcune opere minori o modifiche essenziali, è sufficiente che l’intervento sia conforme alle norme urbanistiche attuali e a quelle edilizie del momento della costruzione.
Questo permette a molti eredi di sistemare situazioni che prima sembravano bloccate. In alcuni casi reali, anche piccole irregolarità come un soppalco non autorizzato o una veranda chiusa senza permesso hanno potuto essere sanate, rendendo vendibile l’immobile e sbloccando pratiche ferme da anni.
Chi eredita un immobile con abusi edilizi non è automaticamente nei guai, ma serve consapevolezza e tempestività. Affidarsi a tecnici esperti e confrontarsi con gli uffici comunali può fare la differenza tra un problema ereditato e una nuova occasione da ricostruire in modo regolare.