Una domanda semplice, ma dalle mille sfaccettature: chi ha la Legge 104 può davvero ottenere un’esenzione o una riduzione della TARI? Dietro questa richiesta si nasconde un intrico di regolamenti locali, criteri economici e definizioni legali. Non si tratta solo di un diritto, ma di come quel diritto viene interpretato da Comune a Comune. Ogni caso ha le sue variabili e i confini non sono così netti. Prima di alzare le aspettative o arrendersi in partenza, ci sono alcune cose importanti da sapere. Ma attenzione: non tutto dipende dalla disabilità in sé. C’è dell’altro.
Spesso si pensa che la presenza della Legge 104 nella propria vita sia una sorta di passepartout per accedere automaticamente a ogni tipo di agevolazione fiscale. In realtà, le cose non funzionano in maniera così immediata. Basta confrontarsi con chi vive questa situazione per capire quanto sia complicato orientarsi tra moduli, documenti e normative comunali. C’è chi riesce ad avere uno sconto sulla tassa dei rifiuti, e chi, con una condizione simile, non ottiene nulla.
Non è raro che, anche con lo stesso grado di disabilità, due persone ottengano risposte completamente diverse. E non sempre è una questione di burocrazia: spesso è solo una mancanza d’informazione o di conoscenza dei regolamenti locali. Inoltre, va ricordato che alcune riduzioni non vengono applicate in automatico. Se non si presenta domanda nei tempi previsti, il diritto potrebbe non essere riconosciuto, anche se sussistono tutti i requisiti.
Chi ha ottenuto i benefici della Legge 104 si aspetta, in molti casi, che questo riconoscimento porti con sé anche uno sconto sulla TARI. Ma la normativa nazionale non prevede un’esenzione o una riduzione automatica collegata alla sola presenza della Legge 104. Questo perché la TARI è una tassa gestita dai Comuni, quindi ogni amministrazione decide autonomamente se prevedere agevolazioni per le famiglie con disabili.
In alcuni Comuni sono previste riduzioni importanti o addirittura l’esenzione totale. Nella maggior parte dei casi, per ottenerle servono due condizioni: che la disabilità sia classificata come grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 104, e che l’ISEE del nucleo familiare sia al di sotto di una certa soglia. Le soglie cambiano da Comune a Comune. Alcuni regolamenti comunali tengono conto anche di altri fattori, come la presenza di barriere architettoniche o l’ampiezza dell’abitazione.
Il Comune di Torino, ad esempio, offre una riduzione del 40% per i nuclei con disabili gravi e ISEE inferiore ai 20 mila euro. A Palermo, l’esenzione è totale solo per le famiglie con disabilità e ISEE sotto i 9.000 euro. È evidente che le condizioni variano in modo significativo da zona a zona.
Vediamo alcuni esempi per comprendere meglio. Marco vive a Firenze, ha una disabilità grave riconosciuta dalla Legge 104 e un ISEE familiare di 17.000 euro. Secondo il regolamento comunale, ha diritto a uno sconto del 50% sulla TARI. Ha presentato la domanda allegando tutta la documentazione e ha ottenuto la riduzione.
Sara, invece, risiede a Bari e ha la Legge 104, ma non con disabilità grave. Pur avendo un ISEE basso, il Comune riconosce lo sconto solo nei casi di gravità. Di conseguenza, non ha ottenuto alcun beneficio.
Infine, c’è il caso di Roberto, che aveva tutti i requisiti, ma ha presentato la domanda fuori tempo. Il suo Comune richiede la richiesta annuale entro il 31 marzo. Per averla presentata in ritardo, ha perso l’opportunità di usufruire della riduzione, almeno per quell’anno.
Per chi vuole ottenere un’eventuale riduzione TARI legata alla Legge 104 è fondamentale controllare con attenzione il regolamento comunale. È importante anche verificare il proprio verbale 104 per sapere se la disabilità è riconosciuta come grave e, infine, aggiornare l’ISEE. Solo con questi elementi si può procedere con una richiesta efficace, evitando errori che possono costare cari.
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