Il TFR nei fondi pensione è davvero al sicuro? O basta il fallimento di un fondo per perdere tutto? Una domanda che nasce da un timore reale e comprensibile, specie quando si parla dei propri risparmi accumulati in anni di lavoro. E se l’azienda fallisce? E se lo fa il fondo pensione? Esiste un modo per essere certi che quei soldi, alla fine, arriveranno davvero?
Quando si parla di Trattamento di Fine Rapporto, si entra in un territorio che spesso viene dato per scontato. Eppure è un tema che merita attenzione, perché riguarda un diritto del lavoratore e una parte importante del proprio futuro economico. Quel denaro può essere lasciato in azienda oppure destinato alla previdenza complementare. Due scelte diverse, che portano con sé vantaggi, ma anche rischi diversi.
C’è chi ha deciso di affidare il TFR a un fondo pensione, magari spinto dall’idea di farlo fruttare nel tempo. Altri hanno preferito lasciarlo in azienda, convinti che sia più “controllabile” e sicuro. Ma se qualcosa va storto, cosa succede? Quando si parla di fallimento, è importante distinguere bene le situazioni. Perché il destino del TFR dipende molto da dove si trova e da chi avrebbe dovuto custodirlo.
In caso di fallimento dell’impresa, il destino del TFR varia a seconda di dove era stato accantonato. Se si tratta di un’azienda con più di 50 dipendenti, il TFR è obbligatoriamente versato al Fondo Tesoreria INPS. In questo caso, non ci sono rischi: l’importo è già in mani pubbliche e verrà liquidato al momento opportuno.
Diverso è il caso delle aziende più piccole. Qui il TFR può restare nei conti aziendali e, se l’impresa fallisce, il dipendente rischia di non trovarlo. Per tutelare il lavoratore, esiste il Fondo di Garanzia INPS, che interviene per coprire il TFR non pagato e, in alcuni casi, anche le ultime mensilità di stipendio. Ma perché ciò avvenga, è necessario che il datore di lavoro sia ufficialmente insolvente e che il rapporto di lavoro sia concluso.
E se il datore di lavoro non versa quanto dovuto al fondo pensione, ma non fallisce? In quel caso, il lavoratore può rivolgersi al Fondo di Garanzia della posizione previdenziale complementare, anch’esso gestito dall’INPS. Questo fondo tutela chi ha aderito alla previdenza integrativa, ma si trova con una posizione incompleta a causa dei mancati versamenti del datore.
Il dubbio più diffuso è: e se fallisce il fondo pensione? La buona notizia è che non può accadere. Per legge, i fondi pensione non possono fallire. Possono essere messi in liquidazione coatta amministrativa, ma le posizioni individuali restano sempre separate e protette. Questo significa che il capitale accumulato dal lavoratore non viene toccato, nemmeno in caso di chiusura del fondo.
Le somme versate sono custodite in patrimoni distinti, non fanno parte delle disponibilità del fondo stesso e non possono essere usate per coprire debiti o costi di gestione. Se un fondo viene chiuso, il denaro dell’aderente può essere trasferito a un’altra forma di previdenza complementare, senza perdite né penalizzazioni.
Il sistema italiano garantisce la sicurezza del TFR nei fondi pensione attraverso regole rigide, controlli della COVIP e strumenti di vigilanza efficaci. Ogni lavoratore ha inoltre accesso alla propria posizione tramite area riservata o report annuali, rendendo tutto trasparente e verificabile.
Chi pensa che il TFR sia al sicuro solo in azienda, spesso ignora che anche lì possono esserci rischi. La differenza vera, alla fine, è nella possibilità di controllo: i fondi pensione permettono di monitorare i versamenti, verificare l’accumulo e intervenire in caso di mancanze. E questo, oggi, è un vantaggio che fa davvero la differenza.
Energy Fuels (UUUU) è una delle società più discusse nel 2025 grazie al boom delle…
L’APE sociale è uno strumento importante per chi lascia il lavoro in condizioni particolari, ma…
Presentare il modello 730 non è sempre un obbligo: dipende dal tipo di reddito percepito…
Accedere ai bonus edilizi prima del rogito non è sempre semplice. Molti promissari acquirenti si…
La dichiarazione di successione non è sempre obbligatoria, ma non per questo si possono eludere…
Come si può avere l'avvocato gratis? La sentenza n. 30574/2025 della Cassazione chiarifica la questione.…