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I consumi giornalieri di Alexa: l’incredibile impatto in bolletta

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In tempi di crisi energetica è giusto domandarsi quali siano i consumi giornalieri di Alexa: il dispositivo di assistenza vocale.

Alexa è un’intelligenza artificiale che si presenta sotto forma di assistenza vocale sviluppata dall’azienda statunitense Amazon. Come per la maggior parte dei dispositivi collegati alla rete, anche Alexa, nella grande maggioranza dei casi, è acceso 24 ore su 24.

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In tempi di crisi energetica ed economica, come quelli che stiamo vivendo, è normale che le persone si domandino quanto consumi ogni dispositivo alimentato con la corrente elettrica. Ed è così che si scopre che il dispositivo Alexa, se acceso 24 ore su 24, produce un impatto sulla bolletta dell’energia elettrica pari a 8 euro l’anno.

Dopo tutto questi dispositivi, anche se non sono in funzione, consumano ugualmente una piccola quantità di energia in modalità stand by.

I consumi giornalieri di Alexa

Un piccolo dispositivo d’intelligenza artificiale, come Alexa, ha una potenza di 3 W e consuma circa 26 kilowattora all’anno. Così facendo, il dispositivo, se resta attaccato alla corrente elettrica 24 ore su 24, è in grado di produrre un impatto in bolletta di circa 8 euro all’anno.

Anche se non si tratta di un importo particolarmente elevato, occorre ricordare che nelle nostre case ci sono diversi dispositivi ai quali raramente viene “staccata la spina”. Dunque, sebbene questi dispositivi siano singolarmente poco impattanti se li sommiamo fanno crescere notevolmente il consumo in bolletta.

Dispositivi insospettabili che aumentano il costo in bolletta

Oltre ai grandi elettrodomestici energivori, come lavatrice, forno, asciugatrice, lavastoviglie o frigo, ci sono dei piccoli elettrodomestici o dei piccoli dispositivi che, alla lunga, hanno un impatto significativo in bolletta.

Quando si pensa agli elettrodomestici che producono un impatto considerevole sui consumi di energia elettrica, vengono in mente i grandi elettrodomestici energivori che tutti abbiamo nelle nostre case.

Si tratta di strumenti che facilitano lo svolgimento delle attività quotidiane, ma funzionano ad elettricità e, dunque, aumentano i costi in bolletta.

Si tende spesso a dimenticare i piccoli dispositivi, soprattutto quelli che restano collegati 24 ore su 24, per i quali si dà per scontato che abbiano un impatto minimo è insignificante. In effetti, un piccolo dispositivo come Alexa produce un impatto estremamente minimo sui costi dell’energia elettrica.

Ma non bisogna commettere l’errore di sottovalutare questi costi che, seppur bassi e poco impattanti, alla lunga hanno un peso specifico che non va sottovalutato.

Consumi, modello per modello

Alexa, in modalità stand-by, consuma più di un televisore in stand-by. Le ragioni di tali differenze di costumi riguardano il fatto che la tv non è connessa a Internet, mentre un altoparlante Alexa o Google Home è costantemente connesso alla rete.

Tuttavia, molto dipende anche dal tipo di dispositivo che si utilizza come assistente vocale. Nello specifico Alexa presenta vari modelli, il cui consumo in stand-by varia producendo differenti impatti in bolletta.

In particolare, i modelli che consumano di più, in modalità stand-by, sono:

  • Echo di prima generazione: 2,95 Watt;
  • Echo Plus: 2,95 Watt;
  • Eho Spot o Echo Show: tra 1,9 e 2,25 Watt, a seconda della luminosità dello schermo impostata.
  • Echo di seconda generazione: 1,95 Watt;
  • Echo Dot: 1,75 Watt.
Floriana Vitiello

Aspirante giornalista. Si occupa della stesura di articoli per il web da oltre 5 anni. La scrittura è la sua più grande passione. Dopo diversi progetti editoriali in veste di Ghostwriter, approda su Trading.it e si dedica all’elaborazione di testi riguardanti pensioni, fisco e tasse. Impegnata in diversi progetti editoriali.

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