Scegliere i fondi in cui investire non è semplice. C’è, però, un elemento che deve essere sempre considerato.
Decidere su quali fondi comuni investire non è semplice e spesso si sbaglia perché non si prendono in considerazione più elementi, ma ci si sofferma soltanto su poche caratteristiche. In particolare, la maggior parte degli investitori si fa abbindolare dai fondi che hanno registrato le performance migliori o che hanno raggiunto un valore maggiore col passare del tempo.
Troppo spesso, però, si ignorano i fondi che hanno distrutto valore. In base a una ricerca effettuata da Morningstar, è stata stilata la lista dei sette strumenti finanziari (fondi comuni ed ETF statunitensi) caratterizzati da assets che hanno ridotto il loro valore negli ultimi dieci anni.
L’analisi condotta dagli specialisti di Morningstar considera, innanzitutto, il deprezzamento derivante da ciascun fondo in dollari durante il lasso di tempo analizzato. È stata, inoltre, posta l’attenzione sui valori per gli azionisti long-only che investono attivamente in ogni fondo; di conseguenza, non sono state incluse le variazioni di ricchezza per coloro che potrebbero aver puntato in derivati dei fondi. Non sono stati, infine, esaminati gli ETF obbligazionari.
Un dato singolare che è emerso dall’analisi è che i peggiori assets sono stati gli ETF, che hanno perso valore più degli altri fondi. Di solito, gli Exchange Traded Funds hanno una serie di vantaggi, in quanto caratterizzati da costi bassi e un’elevata diversificazione. Rispetto ai normali fondi di investimento, tuttavia, sono eccessivamente settoriali o puntano solo su specifici temi. Di conseguenza, le speculazioni del mercato potrebbero essere accentuate. La classifica dei sette fondi peggiori dell’ultimo decennio è la seguente:
Cosa accomuna questi fondi? La mancanza di un’adeguata diversificazione. Non garantiscono, infatti, la stessa protezione contro il rischio. Si focalizzano su determinati settori, insiemi di attività particolari, materie prime oppure mercati emergenti. Questa caratteristica può rivelarsi molto rischiosa per gli investitori, nel caso in cui i settori di competenza vadano in crisi. In conclusione, se manca la diversificazione nel portafoglio (perché ci sono pochi titoli o tutti presso gli stessi settori), la volatilità aumenta.
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