I titoli migliori di Piazza Affari: upside oltre il 30% e rendimenti fino al 6,6% che il mercato ignora

Piazza Affari ha mostrato resilienza a settembre con il Ftse Mib in crescita, e secondo il consenso Bloomberg ci sono 60 azioni con potenziale superiore al 30%. Tra blue chip e mid cap emergono nomi che attirano l’attenzione degli analisti per fondamentali solidi e valutazioni ancora interessanti.

Il mese di settembre, storicamente debole, ha visto il Ftse Mib in progresso dello 0,7%, portando il guadagno da inizio anno oltre il 23%. Un risultato che pone la Borsa italiana seconda in Europa solo all’Ibex spagnolo. A dare sostegno, oltre al buon andamento delle banche, c’è stato il miglioramento del rating dell’Italia da parte di Fitch Ratings, che ha alzato la valutazione a BBB+ con outlook stabile. Questo upgrade ha rafforzato la fiducia degli investitori, in attesa delle prossime decisioni di S&P e delle mosse della Federal Reserve sui tassi di interesse.

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I titoli migliori di Piazza Affari: upside oltre il 30% e rendimenti fino al 6,6% che il mercato ignora – trading.it

La composizione del listino milanese, come ha osservato Gabriel Debach di eToro, resta trainata dal settore bancario, che da inizio anno ha visto una crescita della capitalizzazione da 159 a 233 miliardi €. Unicredit e Intesa Sanpaolo spiegano da sole quasi la metà del rialzo complessivo del listino. Tuttavia, come sottolineato da Jacopo Marini di Swissquote, sta emergendo una prima rotazione settoriale verso comparti come industriali, tecnologici e utilities, in linea con la dinamica globale.

I 60 titoli “super buy” e i target degli analisti

Secondo il consenso Bloomberg riportato da Milano Finanza, sono 60 le azioni di Piazza Affari prive di rating “sell” e con più raccomandazioni “buy” che “hold”. Sulla base dei target price medi, il margine di apprezzamento resta consistente.

Tra le blue chip spiccano Saipem, con un potenziale del +25,9%, Lottomatica con +18,4%, FinecoBank con +12%, Interpump con +11,5% e Bper Banca con +10,8%. Leonardo presenta un potenziale del 9,3% ma resta tra i titoli più seguiti, sostenuto da ordini per 11,2 miliardi €, ricavi a 8,9 miliardi € e free cash flow rivisto a 920-980 milioni €, con debito in calo del 27% a 2,2 miliardi €, come ricordato da eToro. Enel, che gode di 20 raccomandazioni “buy”, ha un target medio a 8,56 €, con rendimento del dividendo stimato al 6,4% per il 2026.

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I 60 titoli “super buy” e i target degli analisti – trading.it

Nel segmento mid cap e Star emergono Unidata, con upside potenziale oltre il 100%, Pharmanutra con +87,8%, Abitare In con +85,4%, The Italian Sea Group con +71,6%, Altea Green Power con +64,4% e Ferretti con +51,8%. Quest’ultima, come evidenziato da Debach, potrebbe superare i 3 € dai 2,60-2,90 € attuali grazie a un backlog di 761 milioni € e margini stimati al 16,5-16,7% nel 2025.

Driver settoriali e prospettive di mercato

Il potenziale di crescita oltre il 30% individuato dagli analisti dipende da diversi driver. In primo luogo, la revisione al rialzo degli utili e dei margini Ebitda in settori come difesa, energia e semiconduttori. In secondo luogo, l’attesa riduzione dei tassi da parte della Fed e della BCE, che sostiene la rivalutazione dei multipli. Infine, il miglioramento del profilo Paese dopo gli upgrade di rating, che riduce il premio al rischio sul mercato italiano.

Gli esperti segnalano però anche rischi: sorprese sull’inflazione, volatilità geopolitica e possibili revisioni negative del consenso sugli EPS. Filippo Diodovich di IG Italia ha sottolineato come nei prossimi mesi la rotazione possa rafforzarsi verso utilities, energia, tech e difesa, mentre il comparto bancario potrebbe rallentare con la normalizzazione dei margini da interessi.

In sintesi, i 60 titoli “super buy” offrono un ventaglio di opportunità secondo il consenso degli analisti, con upside a due e tre cifre in alcuni casi. La resilienza del Ftse Mib e i driver settoriali rendono questi nomi al centro dell’attenzione dei mercati, in un contesto di forte selettività.

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