Cosa sta succedendo dietro il marchio più famoso del fast food? Una macchina perfetta che per decenni ha funzionato come un orologio, ora sembra arrancare. I numeri parlano chiaro, i clienti sembrano più distanti e anche gli analisti iniziano a mostrare segni di dubbio. McDonald’s, un simbolo globale, si ritrova a fronteggiare sfide nuove e complesse, in un mondo dove anche un hamburger può perdere il suo fascino.
Non è solo questione di concorrenza o di innovazione che tarda ad arrivare. Il contesto è cambiato, e con esso è cambiata la percezione del valore. Il cliente medio, oggi, è più attento, più selettivo e, soprattutto, meno disposto a pagare prezzi che un tempo sembravano normali.

A peggiorare la situazione ci pensa l’inflazione, che ha colpito anche il settore della ristorazione veloce, minando quella sensazione di convenienza che aveva fatto la fortuna del brand.
Il dato che ha acceso i riflettori è il calo delle vendite negli Stati Uniti, scese del 3% nel primo trimestre del 2025. È il peggior risultato da anni, e per una realtà come McDonald’s, dove ogni punto percentuale può significare milioni di dollari in meno, il segnale è forte. Non si tratta di una semplice flessione, ma di un allarme concreto.
Analisti divisi e previsioni incerte sul titolo McDonald’s
Da maggio 2025 in poi, il titolo McDonald’s, che oscilla attorno ai 300 dollari, ha subito una serie di revisioni al ribasso da parte delle principali banche d’affari. Il caso più eclatante è quello di Redburn Atlantic, che ha abbassato il giudizio da Buy a Sell, tagliando il target a 260 dollari. Il motivo? Perdita di potere di prezzo e cambiamento nelle abitudini alimentari.

Morgan Stanley ha invece scelto una posizione più neutrale, riducendo il rating a Equal-weight. Loop Capital ha fatto lo stesso, confermando però una certa fiducia di fondo. In controtendenza, UBS e Bank of America continuano a sostenere una visione positiva, convinte che le strategie di rilancio possano dare risultati già nel medio termine.
Secondo i dati aggiornati da MarketScreener, il consenso medio degli analisti si mantiene su una raccomandazione “Accumulate”, con un totale di 36 analisti coinvolti. Il prezzo obiettivo medio è fissato a 328,75 dollari, rispetto a un ultimo prezzo di chiusura di 304,78 dollari, indicando un potenziale di crescita del +7,87%. Un margine che evidenzia un certo ottimismo di fondo, ma con riserve.
Il ritorno al valore e il peso delle nuove abitudini alimentari
Per rispondere al calo di affluenza, McDonald’s ha rilanciato il menu McValue con offerte da 5 dollari. Un ritorno alle origini che punta a riconquistare chi ha iniziato a guardare altrove. A luglio, negli Stati Uniti, tornerà anche lo Snack Wrap, un prodotto che negli anni ha saputo farsi amare.
Ma dietro queste mosse tattiche si nascondono sfide più profonde. I nuovi farmaci per la perdita di peso, come i GLP-1, che riducono l’appetito, sono visti da molti come un rischio strutturale per l’intero settore del fast food. Alcune banche d’affari hanno iniziato a considerarlo un fattore da monitorare con attenzione.
Nel frattempo, è stata annunciata la chiusura del progetto CosMc’s, giudicato non più in linea con le priorità del gruppo. Anche il programma fedeltà sarà sospeso entro il 23 giugno. In un momento così delicato, McDonald’s cerca di ritrovare equilibrio tra nostalgia e rinnovamento. Ce la farà?