Italmobiliare continua a essere considerata una holding “troppo a sconto”: il titolo scambia con un valore di mercato ben inferiore al suo NAV. Secondo le analisi più recenti, il potenziale di rivalutazione può superare il 20-25 %, grazie alla qualità delle partecipazioni e a operazioni strategiche già avviate. Un divario che suscita interesse in vista dei prossimi appuntamenti societari.
La trasformazione di Italmobiliare dopo la cessione di Italcementi ha ridisegnato il profilo della holding, oggi focalizzata su partecipazioni industriali in settori come il caffè, il lusso, la sanità privata e lo sport. Secondo i dati comunicati a fine giugno 2025, il NAV si attesta a circa 2,2 miliardi di €, ma il titolo continua a scambiare con uno sconto rilevante rispetto a questo valore. L’andamento di Piazza Affari e le scelte del management hanno alimentato un crescente dibattito tra analisti e investitori.
Il gruppo ha approvato un programma di buyback da 10 milioni di €, pari allo 0,824 % del capitale, a dimostrazione della fiducia nella solidità del portafoglio. Nel frattempo, il titolo ha registrato un recupero del 14 % dall’inizio del 2025, sostenuto dalle aspettative di rivalutazione. Le incertezze, tuttavia, restano legate alla natura illiquida di molte partecipazioni private, al costo delle materie prime e alla volatilità dei mercati internazionali.
Gli analisti sottolineano anche il ruolo del dividendo, con un rendimento che negli ultimi cinque anni si è mantenuto mediamente sopra il 2 %, pur con variazioni legate alle diverse fasi del ciclo economico. Per alcuni esperti, il profilo di rendimento complessivo unisce stabilità e potenziale di crescita, ma resta condizionato dall’esecuzione della strategia di valorizzazione degli asset.
Secondo gli analisti di Banca Akros, il titolo Italmobiliare è scambiato con uno sconto sul NAV che può oscillare tra il 25 % e il 30 %. Le stime pubblicate a settembre 2025 indicano un prezzo obiettivo di 37 €, superiore di circa un quarto rispetto alle quotazioni di mercato. Questo potenziale è attribuito a vari fattori: la solidità delle partecipazioni come Caffè Borbone, Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, Tecnica Group e Casa della Salute, tutte realtà con marchi riconosciuti e margini in crescita.
La strategia di Italmobiliare punta a far emergere il valore di questi asset attraverso la crescita organica e possibili operazioni di exit, capaci di liberare risorse e rafforzare la liquidità della holding. Il buyback, inoltre, riduce il numero di azioni in circolazione e rappresenta un segnale di fiducia nei confronti del mercato. Gli analisti evidenziano come la combinazione di fattori industriali e finanziari possa sostenere un recupero progressivo della valutazione.
La valutazione di Italmobiliare deve però considerare anche i rischi. La presenza di partecipazioni non quotate rende più complesso stimarne il valore e porta il mercato ad applicare sconti prudenziali. Alcuni settori in cui opera la holding, come il lusso e la sanità privata, richiedono investimenti costanti e sono esposti a oscillazioni della domanda e a variabili regolatorie. Inoltre, la dipendenza dal prezzo delle materie prime e dai costi energetici può incidere sui margini operativi di società come Caffè Borbone o Tecnica Group.
Il rendimento del dividendo, stabile negli ultimi anni intorno al 2-2,5 %, rappresenta comunque un elemento di attrattiva per gli investitori orientati alla stabilità. Secondo le stime di mercato, il margine di rivalutazione rimane significativo se il management saprà valorizzare le partecipazioni private e garantire continuità nella distribuzione dei dividendi. In questa prospettiva, il confronto tra prezzo di mercato e NAV resta l’indicatore più osservato, con la possibilità che il titolo colmi almeno in parte lo sconto attuale nel medio periodo.
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