Quando un titolo una volta brillante si spegne, le emozioni in gioco sono tante: rabbia, delusione, speranza. Eppure, i numeri non mentono. Gli indicatori parlano chiaro, e un in particolare sta facendo molto rumore tra chi analizza questi movimenti. Dietro a ogni crollo c’è una storia, e questa è più attuale che mai. Potrebbe sembrare la fine, ma forse è solo una fase. O forse no.
Immagina di aver creduto in un’azienda, di averla scelta, magari anche difesa. Poi, piano piano, la sua corsa rallenta. I grafici cominciano a mostrare crepe. Le certezze vacillano. È quello che è successo con EPAM Systems, una delle società che fino a qualche anno fa era tra le più promettenti del panorama tecnologico.

E oggi si trova a fare i conti con una lunga discesa che ancora non dà segni concreti di inversione. Non è facile mantenere la calma quando tutto sembra franare. Ma proprio per questo vale la pena capire meglio cosa sta accadendo.
EPAM Systems: un titolo in discesa libera con segnali ancora preoccupanti
EPAM Systems ha iniziato il 2025 a 236,14 USD, ha toccato i 269 USD e poi è scivolata fino ai 174,18 USD attuali. Una parabola discendente che fa riflettere, se pensiamo che nel 2021 il titolo era arrivato a sfiorare i 725 USD. E i segnali tecnici non sembrano indicare una fine imminente della caduta.

L’Alligator Index, un indicatore che aiuta a individuare i trend su diversi orizzonti temporali, mostra un andamento chiaramente ribassista dal giornaliero fino al trimestrale. L’azione si sta muovendo proprio lungo quella che viene definita la “lingua dell’alligatore”, segno che l’incertezza regna sovrana e che il titolo sta tentando di trovare una direzione, ma senza grande convinzione.
I livelli da tenere d’occhio sono il supporto a 153,44 USD e la resistenza a 189,61 USD. Se il primo dovesse cedere, il rischio di ulteriori ribassi aumenterebbe sensibilmente. Al contrario, un superamento stabile del secondo potrebbe rappresentare un primo segnale di risveglio, anche se per ora sembra ancora lontano.
Gli analisti restano prudenti, tra attese di rimbalzo e giudizi cauti
Nonostante la fase negativa, il consenso medio degli analisti resta su “Accumulate”, secondo MarketScreener, con un prezzo obiettivo medio di 218,27 USD, circa il 25% in più rispetto ai valori attuali. Un dato che potrebbe sembrare incoraggiante, ma che va interpretato con attenzione.
Dalle news più recenti, a partire da marzo 2025, emerge un contesto difficile: commesse in calo, margini sotto pressione e un rallentamento nella domanda dei servizi IT. Morgan Stanley e Barclays hanno corretto al ribasso i propri target, mantenendo comunque una linea attendista. Il quadro generale non è tragico, ma nemmeno ottimista.
EPAM ha deluso le attese negli ultimi trimestri, e questo ha raffreddato anche gli investitori più pazienti. Resta il dubbio se questa fase rappresenti solo un momento di assestamento o l’inizio di un declino più profondo. In ogni caso, la storia di questo titolo non è ancora chiusa.